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Il Codacons annuncia una class action per 1,65 milioni di euro contro Chiara Ferragni

L'influencer è indagata assieme alla imprenditrice Alessandra Balocco per truffa aggravata in merito all'“affaire” del pandoro con la griffe

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MILANO – Il Codacons annuncia una class action per 1,65 milioni di euro contro Chiara Ferragni, indagata assieme alla imprenditrice Alessandra Balocco per truffa aggravata in merito all’“affaire” del pandoro con la griffe.

La somma di 1,65 milioni di euro è stata calcolata sulle oltre 290mila confezioni di pandoro vendute nel 2022 (su un totale di 362.577 commercializzate) e pari alla differenza tra il prezzo del pandoro ‘normale’ (3,68 euro) e quello griffato (9,37 euro).

Dopo le acquisizioni di ieri negli uffici dell’azienda piemontese da parte del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf, grazie alle carte raccolte sarà possibile individuare chi tra i dirigenti delle società dell’influencer e della Balocco si è occupato del progetto “Pink Christmas” e del contratto sottoscritto nel dicembre 2021.

Saranno loro i primi ad essere sentiti come testi per ricostruire la vicenda sulla quale, più avanti, verranno interrogate quasi certamente anche Chiara Ferragni – difesa dagli avvocati Marcello Bana e Giuseppe Iannaccone – e la ad e presidente della Balocco, la quale ha nominato l’avvocatessa di Torino Alessandra Bono.

Le deposizioni dei dirigenti serviranno per mettere a fuoco una serie di punti, come per esempio la catena di distribuzione del dolce rosa sponsorizzato sui social come iniziativa solidale a sostegno dell’ospedale Regina Margherita di Torino, utili per ricostruire la vicenda.

Tra i nodi da sciogliere, per riscontrare l’esistenza della truffa ipotizzata, è appurare se ci siano stati o meno un profitto illecito e un danno.

Danno che il Codacons, nell’annunciare una class action “per conto di tutte le parti lese dai presunti illeciti per cui indaga la magistratura“, ha quantificato in 1,65 milioni di euro.

L’indagine milanese al momento è finalizzata a far luce sul progetto Pink Christmas, ma poi si dedicherà anche al caso delle uova di Pasqua e probabilmente anche a quello della bambola Trudy e ad altri.

Riguardo alle uova di cioccolato è indagato il patron della Dolci Preziosi, Franco Cannillo, il quale assieme all’azienda di cui è legale rappresentante, ha precisato di “non essere stati destinatari di alcun intervento e/o richiesta delle Autorità competenti”.