PAOLA (Cs) – Il movimento Il Colpo analizza in una nota quanto accaduto a Paola negli ultimi mesi, con particolare riferimento al dimensionamento scolastico e la perdita di ben tre autonomie nella città di Paola, denunciando presunti giochi politici del centrodestra – soprattutto in riferimento all’azione dell’amministrazione Politano – che avrebbero penalizzato Paola.
Ecco la puntuale, articolata, graffiante analisi de Il Colpo.
«Negli scorsi mesi abbiamo seguito attentamente i provvedimenti e le discussioni riguardanti il dimensionamento scolastico. L’approvazione in regione del piano territoriale del 15 dicembre 2023 ha definitivamente messo fine a ogni discussione e cancellato prospettive alternative per la nostra città.
Delle 29 autonomie che il piano provinciale prevedeva di sopprimere, ben 3 sono state individuate nella città di Paola, con il conseguente accorpamento degli istituti comprensivi F. Bruno e I. Gentili (che formeranno un unico Istituto Comprensivo con 1171 studenti) e la formazione del polo Pizzini Pisani – San Francesco (I.P.S.E.O.A) – Galileo Galilei (Liceo), che con 1444 studenti rappresenterà l’autonomia per scuole superiori con più studenti di tutta la provincia di Cosenza.
Sono già immaginabili i problemi e le carenze di gestione e amministrazione che risulteranno dalla formazione di un polo così grande e con specificità e anime così diverse.
Un dato negativo che si somma a quello del costante spopolamento dei nostri territori.
L’amministrazione del comune di Paola dopo aver deliberato con il consiglio di giunta del 28.09.2023 una proposta per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche presenti in città e dopo aver acconsentito “all’errore” (ovvero alla proposta fatta dalla Provincia di Cosenza di accorpare il San Francesco al Pizzini-Pisani; lasciando quindi senza autonomia il Galileo Galilei) commesso dalla Provincia di Cosenza, ha festeggiato e considerato una vittoria l’accorpamento (quindi la fine dell’autonomia scolastica) del Liceo di Paola G. Galilei al Pizzini Pisani di Paola.
Parallelamente ai lavori per la presentazione regionale del piano di dimensionamento scolastico sono avvenuti due eventi degni di nota.
In primo luogo si è discusso a lungo dello spostamento del LES (Liceo delle scienze umane Economico Sociale) dal IIS Pizzini Pisani al Liceo Galileo Galilei, con un intervento diretto da parte di dirigenti, professori e studenti.
Tale spostamento per il Liceo Galileo Galilei avrebbe rappresentato la possibilità di creare in città un unico polo liceale e soprattutto avrebbe consentito di mantenere intatta momentaneamente l’autonomia all’istituto.
Al contrario, per il Pizzini Pisani la cessione del LES non è stata mai considerata una possibilità negoziabile, in quanto indirizzo fortemente voluto e necessario per poter concludere un percorso di studi inaugurato ormai da tempo.
In secondo luogo la nomina della dirigente del Liceo Galileo Galilei Sandra Grossi ad Assessore del Comune di Paola con delega all’Istruzione, ha avuto un tempismo tale da far scaturire molteplici domande.
Oggi a distanza di un mese emergono nuovi giochi politici alle porte della nostra città: la vice presidente della Giunta regionale della Calabria con delega all’istruzione, Giusi Princi, e la direttrice dell’ufficio scolastico regionale, Antonella Iunti, attraverso una nota a firma congiunta, hanno comunicato le procedure da seguire per formulare la richiesta di attivazione delle prime classi del liceo del made in Italy.
Ci chiediamo se sarà attivato anche a Paola il nuovo indirizzo fortemente voluto dal governo.
Proprio il Pizzini Pisani, che comprende al suo interno il LES, sarà tra le 419 scuole statali che potranno attivare per il prossimo anno scolastico il Liceo del Made in Italy.
Tuttavia, come indicato dalle direttive del Ministero, il nuovo indirizzo è incompatibile con la contemporanea attivazione del LES, pertanto il Pizzini Pisani dovrebbe rinunciare, a partire dal prossimo anno scolastico, alle prime classi del LES, che verranno totalmente sostituite dal nuovo indirizzo scolastico promosso dal centrodestra.
Se le previsioni dovessero avverarsi, sarà l’ennesima prova che l’istruzione e la crescita di ragazzi e ragazze, fattore principale per la costruzione di una comunità sana, partecipe e democratica, è totalmente subordinata a giochi politici.
Sarà evidente a noi tutti che per il centro destra della nostra città il conferimento di questa “preziosa” istituzione scolastica è stata preferita al mantenimento dell’autonomia di una delle istituzioni scolastiche più importanti del nostro paese.
Se è vero che alle decisioni prese dell’alto è difficile opporsi, è altrettanto vero che la nostra comunità merita trasparenza e comprensione.
Festeggiare la perdita di un’importante autonomia scolastica, presentandola alla città come una vittoria, è scorretto verso l’intera comunità ma soprattutto per gli studenti e le studentesse del territorio che ancora oggi credono che nella Città di Paola sia possibile studiare adeguatamente per lo sviluppo delle proprie conoscenze e per la propria crescita personale».