REGGIO CALABRIA – Il sindaco Giuseppe Falcomatà è intervenuto all’evento “La notte al Liceo”, promosso dal Classico “Tommaso Campanella” sul tema “Da Omero all’intelligenza artificiale”.
All’iniziativa era presente anche il consigliere metropolitano delegato alla Cultura, Filippo Quartuccio.
Nel ringraziare la dirigente scolastica Carmen Lucisano e dopo aver apprezzato gli interventi di Michele Ammendola, medico e docente UniCz, studioso del Metaverso applicato alla chirurgia, di Daniele Cananzi, professore di Bioetica alla facoltà di Giurisprudenza dell’UniRc, e del rettore della “Mediterranea” Giuseppe Zimbalatti, il sindaco si è rivolto ai ragazzi del liceo sottolineando «il grande fascino dell’intelligenza artificiale che va, comunque, maneggiato con cura».
«Alcuni studi – ha spiegato Falcomatà – indicano come, nel breve volgere di pochi anni, oltre il 50% delle competenze fino ad oggi acquisite nelle varie professioni, diventeranno obsolete per l’avvento dell’intelligenza artificiale.
Sopravviveranno, quindi, quanti riusciranno a dimostrare maggiore capacità di adattamento a questo cambiamento epocale. Atteso che questo percorso non possiamo né allontanarlo né subirlo, bisogna riuscire a governarlo».
«Si può governare – ha aggiunto il sindaco – solo con una preparazione culturale ed un approccio umanistico ad un percorso di sviluppo e innovazione che interessa le diverse arti od i mestieri.
I liceo classici riescono a coniugare questi due aspetti fondamentali che sono la tradizione e l’innovazione. Anzi, l’innovazione nella tradizione».
Fattore, quest’ultimo, tenuto in forte considerazione nel più complesso schema di Dimensionamento scolastico licenziato dal Consiglio metropolitano: «In Consiglio metropolitano, anche grazie al lavoro del vicesindaco Carmelo Versace, abbiamo voluto rispondere a questo senso di responsabilità.
Sul territorio c’erano tanti istituti che avevano una loro specificità o qualche elemento di differenziazione, ma l’indirizzo politico è stato chiaro e deciso nel riconoscere, al Liceo Classico, qualcosa che nessun altro istituto, per sua natura, può avere: quella formazione umanistica che consente di avere le porte aperte rispetto a tutto ciò che ognuno immagina di poter fare nel proprio futuro.
Questa è la peculiarità che dobbiamo salvaguardare e promuovere in un mondo che si sta aprendo all’intelligenza artificiale ed ai suoi vari e diversi utilizzi».