CATANZARO – Sono 71 gli imputati ammessi al rito abbreviato nell’ambito del procedimento scaturito dall’operazione antimafia denominata Maestrale-Olimpo-Imperium. E’ quanto disposto dal gup distrettuale di Catanzaro all’esito dell’udienza preliminare tenuta nell’aula bunker del Tribunale catanzarese. Il processo partirà 12 febbraio.
In particolare, sono stati ammessi a rito abbreviato: Antonino Accorinti, detto “Nino” di Briatico; Antonio Accorinti, detto “Fraguleia” di Briatico; Maria Eugenia Grazia Arcuri di Nicotera; Luciano Marino Artusa di Filandari; Concetta Ascone di Limbadi; Rocco Ascone di Limbadi; Onofrio Barbieri di Sant’Onofrio; Sabrina Benincasa di Lamezia Terme;Domenico Bevilacqua di Melito Porto Salvo; Antonio Bonaccurso di Briatico; Michele Bruzzese di Briatico; Paolo Careglio di Briatico; Domenico Colloca di Mileto; Alessio Cupitò di Nicotera; Domenico Cupitò di Nicotera; Francesco Cupitò di Nicotera; Simone Cupitò di Nicotera; Vincenzo Corso di Mileto; Antonio Facciolo di Francavilla Angitola; Giuseppe Ferraro di Brattirò; Claudio Fiumara di Francavilla Angitola; Antonino Fogliaro, alias “Tonino u Rijkaard” di Mileto; Giacomo Franzoni di Briatico; Michele Galati di Mileto; Salvatore Domenico Galati di Lamezia Terme; Ottavio Galati di Mileto; Antonio Leone Grasso di Briatico; Biagio Grasso di Briatico; Gianluca Guerino di Reggio Calabria; Massimo Guerino di Gioia Tauro; Giovanni Izzo di Sant’Agata de Goti (Benevento); Maria Antonella Lamberti Prestia di Spilinga; Fernando Lamonica di Catanzaro; Antonio La Rosa di Tropea; Francesco La Rosa di Tropea; Antonio Mancuso di Limbadi; Domenico Mancuso di Limbadi; Francesco Mancuso, alias Bandera, di Nicotera Marina; Giuseppe Mangone di Mileto; William Mc Manus di Catania; Assunto Natale Megna di Nicotera Marina; Giuseppe Daniele Megna di Nicotera Marina; Pasquale Alessandro Megna di Nicotera; Sandro Melluso di Briatico; Paolo Mercurio di Marcellinara; Salvatore Morelli, alias “L’Americano” di Vibo; Andrea Niglia di Briatico; Gregorio Niglia, detto “Lollo” di Briatico; Laurentiu Gheorghe Nicolae di Limbadi; Francesco Orecchio di San Calogero; Salvatore Palmieri di Mileto; Alberto Pannace di Vibo Valentia; Domenico Salvatore Polito di Tropea; Domenico Polito, alias “Ciota” di Mileto; Fortunato Pontoriero di San Calogero; Giuseppe Preiti, detto Pino, di San Calogero; Nicola Preiti, detto Cola, di San Calogero; Antonio Prenesti, detto “Totò” di Nicotera; Giuseppe Prostamo, alias “Ciopane” di San Giovanni di Mileto; Francesco Prostamo, alias “U Zorru” di San Giovanni di Mileto; Francesco Prostamo di Mileto; Giuseppe Prostamo, alias “Giubba” di San Giovanni di Mileto; Nazzareno Prostamo, alias “Buttafuoco” di San Giovanni di Mileto; Demetrio Putortì di Nicotera Marina; Giuseppe Raguseo di Nicotera; Francesco Rombolà, alias “Franco U Pala” di Mileto; Francesco Sabatino di Vibo Valentia; Davide Surace di Spilinga; Rocco Angelo Tritto di Gioia del Colle (Bari); Vincenzo Valentini di Rosarno; Daniele Vatano, alia “U Cicù” di Briatico; Antonio Massimiliano Varone, alias “U Cagnolu” di Mileto.
Tra le ipotesi di reato contestate a vario titolo: associazione di tipo mafioso, omicidio, scambio elettorale politico mafioso, violazione della normativa sulle armi, traffico di stupefacenti, corruzione, estorsione, ricettazione, turbata libertà di incanti, illecita concorrenza con minaccia o violenza, trasferimento fraudolento di valori, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e altri reati, tutti aggravati dal “metodo mafioso”.
Le parti civili ammesse, lo ricordiamo, sono: Presidenza del Consiglio dei Ministri, il ministero dell’Interno, della Giustizia, delle Infrastrutture, della Salute, la Prefettura di Vibo, la Prefettura di Reggio Calabria, la Regione Calabria, la Provincia di Vibo, l’Asp di Vibo Valentia, i comuni di Vibo Valentia, Ionadi, Briatico, Tropea, Catanzaro, Cessaniti, Filandari, Sant’Onofrio, Filogaso, Parghelia, Drapia, Limbadi, Maierato, Mileto; Spilinga, Ricadi, Pizzo, Nicotera, Marcellinara, Sorianello, San Calogero, San Costantino, San Gregorio d’Ippona, Soriano Calabro, Zungri, Stefanaconi e Cittanova; le Camere di Commercio di Vibo, Catania, Milano, l’Agenzia delle Entrate, l’Inps e l’Associazione antiracket ed antiusura di Vibo Valentia, “T T Hotels”, società che gestisce il “Tui Magic Life” di Pizzo, coinvolta nell’inchiesta “Olimpo”, e la società gestita dall’imprenditore e politico Francesco De Nisi, attualmente segretario regionale di Azione, individuato come parte offesa.