VIBO VALENTIA – Dopo l’ennesimo atto vandalico che ha preso di mira le postazioni di bike sharing, in particolare quella collocata in piazza Martiri d’Ungheria nella quale sono state pesantemente danneggiate diverse e-bike, il Comune di Vibo Valentia, tramite l’assessore alla Mobilità sostenibile, Vincenzo Bruni, precisa che «tutte le immagini in possesso del gestore sono già in fase di download e verranno consegnate alle forze dell’ordine, nello specifico all’Arma dei carabinieri, che ho interessato io direttamente, per le indagini del caso».
Nel merito, Bruni evidenzia: «Purtroppo, come sappiamo, non è la prima volta che le bici vengono prese di mira dai vandali, nella maggior parte dei casi giovani e giovanissimi, che evidentemente pensano che questo sia un passatempo divertente, palesando in tal modo la loro totale inciviltà, e l’ignoranza, non secondaria, del fatto che distruggere il patrimonio pubblico è un reato perseguibile per legge».
Pertanto «auspichiamo che presto le indagini si concludano con l’individuazione dei responsabili. In ogni caso, lo scorso novembre il gestore aveva provveduto ad effettuare una manutenzione straordinaria per rimettere a posto i mezzi danneggiati, come confermato dal certificato notificatoci. Ora purtroppo si aggiungono i danni recenti».
Ad ogni modo «tengo a precisare che il servizio è perfettamente funzionante e che abbiamo disposto che venissero prelevate le bici danneggiate ed effettuata una pulizia straordinaria delle postazioni».
In merito alle critiche mosse, in quest’ultima circostanza, da un partito politico, l’assessore Bruni ne rimarca le contraddizioni: «Ci accusano di avere speso “centinaia di migliaia di euro”, che poi sono esattamente 135mila e per giunta destinati a servizi di questo tipo in virtù di quel decreto Crescita varato quando al governo sedeva lo stesso centrosinistra con Conte premier. Una misura certamente condivisibile, ma non per lo stesso partito che oggi, a livello locale, accusa l’amministrazione di Vibo Valentia senza spiegare che colpa possa avere se lo stesso viene vandalizzato o non se ne fa largo uso; ci accusano anche di non avere previsto una videosorveglianza, quando invece la stessa c’è e non è un segreto dato che più volte abbiamo denunciato la cosa, io stesso l’ho fatto rispondendo a loro interrogazioni, in Consiglio e in commissione e anche sulla stampa, ma forse erano distratti».
Infine: «Oramai, ogni occasione sembra buona per dare addosso all’amministrazione. Comprendiamo l’aria da campagna elettorale, ma tenersi stretto un po’ di buon senso, a volte, non guasterebbe».
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