L'Amantea calcio under 17

AMANTEA (Cs) – Oggi è Pasquale Bonavita, allenatore allenatore under 17 dell’Amantea calcio a rompere il silenzio e intervenire sulla vicenda dello Stadio chiuso.

«Come parte attiva dell Amantea calcio, ma soprattutto come colui che dopo famiglia e scuola passa tantissimo tempo con meravigliosi ragazzi tra i 15 e i 18 anni, mi sento in dovere di aggiungere alle tante parole polemiche opere ed omissioni (che Dio mi perdoni la licenza poetica), un mio personale pensiero come allenatore di giovani anime amanti del calcio che spesso vengono criticati oppure elogiati a convenienza come l’ episodio facente parte della polemica dei carristi impegnati in luoghi non idonei».

Veniamo al punto: «Dopo circa 30 partite di campionato tra under 17 e under 19 in giro per tanti campi da Grimaldi a Torremezzo, ieri dopo 5 mesi di peregrinaggio la prima partita disputata con gl under 17 nella nostra città e nel nostro stadio».

Prima di iniziare la partita «raccontavo un aneddoto del caro amico Stefano Medaglia e della sua infinita bontà nei confronti di tutti, stadio meritatamente oggi intitolato alla sua memoria, tra riscaldamento e pre partita passa altro tempo e altri ricordi. Continuo intanto a ricevere messaggi e telefonate di amici e parenti dei ragazzi se possono assistere alla partita ma potete immaginare la triste risposta».

Tra i tanti ricordi «penso anche a quando avevo l’età di chi oggi gioca in questo stadio che per noi di Amantea è il nostro San Siro, il nostro olimpico, il nostro posto del cuore nel mondo, ma quello che mi spinge a scrivere tutto questo una domenica mattina è il ricordo di vedere mia madre in tribuna, mio padre che era orgoglioso di vedere correre il proprio figlio dietro al pallone».

Da qui il messaggio al primo cittadino: «Caro sindaco Vincenzo Pellegrino ma si rende conto che questi momenti persi, questi ricordi che brutalmente avete negato a questi ragazzi non potranno ripersi mai più?».

Ma «gli amici assessore Mario Gagliardi e Arturo Suriano  hanno dimenticato quanto riempie il cuore vedere un proprio caro in tribuna? Le vostre vite oggi sarebbero le stesse senza i ricordi e le esperienze che avete vissuto nello Stadio che oggi negate a questi ragazzi?».

E, poi «l’amico Marco Vetere come si sentirebbe se non potrà più alle partite di suo figlio? E suo figlio ancora peggio, come si sentirà a non vedere un suo genitore in Tribuna?Auguro lo stesso al nonno Tonino Marinaro di non assistere alle partite dei suoi nipoti. Ho la presunzione di sapere in parte rispondere, poi ognuno vive le sue emozioni in modo personale, ma parafrasando Paolo Sorrentino nella sua giovinezza, forse per voi le emozioni sono sopravvalutate». 

E invece no. «Le emozioni sono tutto quello che abbiamo. La delega allo Sport è di Andrea Perciavalle, ma vi prego, gran bravo ragazzo, ma tra lui e queste emozioni c’è un buco nero, non anni luce, ma un vero e prorpio buco nero. Cari sindaco, amministratori citati e tutto il resto della giunta, non avete solo creato un danno alla società Amantea Calcio, avete rubato sogni ed emozioni a dei ragazzi che purtroppo non hanno come tutti la facoltà di mandare indietro il corso del tempo, tempo che passa e non torna più per nessuno di no».

Infine: «Siete stati colpevoli di un massacro psicologico per i ragazzi che volevano giocare nella e per la propria città. Dopo il Covid siete stati la peggior causa di aborto di emozioni. Avete privato i ragazzi negli anni più belli della loro vita emozioni, sentimenti e ricordi che non potranno vivere mai più. Potrei aggiungere altro, con voglia di continuare per le emozioni dei miei amati calciatori, ma mi fermo qua».