CORIGLIANO ROSSANO (Cs) – Denunciate le ritardate risposte sul Piano Strutturale Associato dei comuni di Corigliano-Rossano, Cassano, Crosia, e Calopezzati, il cui termine per le osservazioni è imminente; sollevate ipotesi clientelari in vista della ormai prossima campagna elettorale di Corigliano Rossano e avanzato proposte per il rilancio della Sibaritide attraverso una programmazione urbanistica nuova e differenziata.
Questo è emerso nel corso di un incontro voluto da Fdi e dal Senatore Ernesto Rapani, che ha partecipato all’evento con amministratori, tecnici-professionisti, esponenti del movimento civico e dell’associazionismo.
In agenda l’emergenza “Psa”. Sul termine imminente per le osservazioni e sulla mancanza di dibattito pubblico, il Sen. Rapani ha espresso gravi preoccupazioni. Ha evidenziato il rischio di ipotesi di clientelismo elettorale, soprattutto considerando l’avvicinarsi delle elezioni a Corigliano Rossano.
Il parlamentare ha tracciato la cronologia del piano, anche nella qualità di tecnico, dal 2008 al 2023, mettendo in luce il periodo di commissariamento e l’adozione del piano nel 2023, con una durata totale di 15 anni. Il Sen. Rapani ha sollevato diverse critiche sullo strumento adottato, sostenendo che non risponda alle attuali esigenze. Ha fatto riferimento a un passaggio nel deliberato di adozione che sembra ammettere la possibilità di manipolare gli indirizzi dopo l’adozione, lasciando spazio a possibili distorsioni.
Il parlamentare ha sottolineato che le osservazioni non devono trasformarsi in varianti che stravolgono il piano, ma devono essere limitate a modifiche o integrazioni di natura principalmente tecnica. Ha evidenziato l’urgente necessità di aggiornare il piano in risposta ai cambiamenti, come la nuova strutturazione istituzionale del territorio e il tracciato della SS106 proposto da Anas. Ha anche sollevato questioni importanti sulla disciplina sismica e sulle infrastrutture.
Si è poi soffermato sull’entrata in vigore delle misure di salvaguardia sin dall’adozione del piano. Secondo quanto deliberato, se il nuovo piano non diventa definitivo entro un paio di anni al massimo, c’è il rischio di una paralisi totale, con esaurimento delle aree edificabili salvaguardate e blocco dell’intero settore edilizio, uno dei motori trainanti dell’economia locale.
Il Sen. Rapani ha stigmatizzato la mancanza di dialogo tra i comuni coinvolti e ha sottolineato l’urgente necessità di avviare seriamente il processo di fusione. Infine ha concluso affermando che il suo partito utilizzerà i contributi ricevuti durante l’incontro per presentare una relazione incisiva con punti chiave e osservazioni entro i termini previsti.
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