CROTONE – Scontro in aula durante il processo ordinario per il tentato omicidio di Davide Ferrerio, il ventenne bolognese ridotto in fin di vita dopo l’aggressione subita nell’agosto 2022 a causa di un errore di persona.
In particolare è stata registrata molta tensione sulla ricostruzione della dinamica del tentato omicidio.
Il professor Francesco Introna, perito nominato dal Tribunale, ha sostenuto come dal video si può desume che la vittima non fu colpita con due pugni, di cui uno al cranio, ma soltanto con uno sferrato alla regione frontale.
In particolare, nelle immagini si nota che Passalacqua insegue Ferrerio, lo strattona e lo colpisce con una ginocchiata allo sterno e con un pugno al viso. Ed è l’impatto col cranio al suolo ad essere letale. Ciò a causa della fragilità ossea della vittima per una osteogenesi imperfetta «sia pure in forma lieve». La patologia rara di Ferrerio sarebbe pertanto “concausa” delle gravissime condizioni in cui ancora versa, trovandosi il giovane in stato vegetativo.
Una ricostruzione che contrasta con quella del medico legale Massimo Rizzo, perito del pm. Quest’ultimo, infatti, ha chiesto se dalla lesività riscontrata si possa assolutamente escludere che i pugni siano stati due, e il professor Introna conferma la sua tesi.
Uno degli avvocati di parte civile, ha poi mostrato il frame tratto da un video da cui si nota il gomito di Passalacqua mentre carica il pugno che colpisce Ferrerio «da dietro».
Per corroborare questa ricostruzione, il civilista ha fatto presente che vi è agli atti la testimonianza di una donna che, a pochi metri di distanza, ha assistito all’aggressione. La testimone sostiene che «il ragazzo con la maglietta grigia sferrava al malcapitato un violento pugno in testa».
Introna, però, nega che dalle immagini si veda questo. L’avvocato di parte civile a un certo punto ha detto anche che Introna stava «cambiando la ricostruzione dei fatti».
Anche un altro legale che rappresenta i familiari di Davide, è intervenuto sottolineando come il colpo al viso non fu frontale ma laterale.
La madre di Ferrerio, Giusy Orlando, a un certo punto ha abbandonato l’aula e, in particolar modo nel momento in cui Introna definiva Ferrerio come «il soggetto». La donna ha quindi rimarcato “Professor Introna, mio figlio si chiama Davide, non soggetto, rispettate la sua dignità”.