ROMA – «UGL Chimici-Energia, ha proclamato lo stato di agitazione per tutte le Lavoratrici ed i Lavoratori del Gruppo Enel S.p.A. con sede di lavoro su tutto il territorio nazionale».

Lo afferma in una nota il Segretario Nazionale del Settore elettrico di UGL Chimici Michele Rizzi, conseguentemente alla situazione venutasi a creare nelle società controllate dal gruppo Enel, nonostante i molti incontri tenuti negli ultimi mesi e rivelatisi infruttuosi per arginare la pericolosa deriva intrapresa dall’Azienda a scapito dei Lavoratori.

In sintesi, UGL Chimici rivendica una forte riduzione del costo del lavoro con conseguenti processi di esternalizzazione delle attività comprese quelle cd “core” come le manovre di media tensione;

un paventato cambio d’orario unilaterale per il personale operativo, con possibili ripercussioni sul mantenimento del servizio elettrico;

il mancato rispetto del CCNL in materia di turnazione sulla reperibilità;

accorpamenti di diverse aree in un unico segmento denominato Retail;

la mancanza di un crono-programma relativamente al processo di decarbonizzazione;

la mancanza di investimenti su linee elettriche e centrali;

la mancanza di assunzioni in tutte le società del Gruppo Enel per favorire il naturale ricambio generazionale;

la volontà aziendale di non rinnovare l’accordo sullo smart working in essere e molto altro ancora.

”Enel, prosegue Rizzi, è una multinazionale con ricavi importanti che non può far ricadere il prezzo di alcune razionalizzazioni, dei tagli indiscriminati sulla spesa, delle esternalizzazioni e di investimenti infruttuosi sulle spalle dei Lavoratori.

Dopo attenta riflessione, conclude il Segretario Nazionale, in assenza di segnali rassicuranti, abbiamo deciso di proclamare lo stato di agitazione”.

Per UGL Chimici-Energia i Lavoratori prima di tutto».