Un momento dell'incontro

VIBO VALENTIA – Per ricordare e tramandare un messaggio, per testimoniare e condannare quella ferocia umana, per far conoscere, specie alle nuove generazioni, una delle pagine più buie scritte tra gli strascichi della seconda guerra mondiale. Ieri si è vissuto anche a Vibo Valentia il “Giorno del ricordo” in memoria delle vittime delle foibe.

L’evento, organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Vibo Valentia in collaborazione con il Liceo Statale “Capialbi” guidato dal dirigente Antonello Scalamandrè, si è tenuto nell’aula magna dell’istituto alla presenza delle più alte cariche istituzionali della città.

Nel corso del suo intervento, il sindaco Maria Limardo ha ricordato come la giunta comunale abbia appena deliberato di intitolare una via o una piazza ai martiri delle foibe, «segno tangibile del volere e del dovere di ricordare e tramandare la memoria».

L’assessore Fanelli ha ideato una cartolina e due segnalibro, poi consegnati a tutti gli studenti, entrambi aventi la memoria come filo conduttore, per ricordare la giornata del 27 gennaio, dedicata al dramma dell’olocausto, e quella del 10 febbraio, istituita con legge n. 92 del 2004 proprio per commemorare le vittime delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata.

Grande ospite della giornata, l’esule istriana, scrittrice, ormai storica cittadina vibonese Lucilla Crosilla, che ha parlato ai ragazzi della sua toccante esperienza, poi raccolta nel libro “Scrivere, perché?”. A dialogare con l’autrice gli studenti Giada Belvedere, Marco Esposito e Gabriel Colacchio. Hanno poi partecipato attivamente le studentesse della VA del Liceo coreutico e i pianisti Andrea Gugliotta e Simon Stanganello del Liceo musicale, e Domenico Curello del laboratorio teatrale del Liceo.

Tra gli ospiti, il questore Cristiano Tatarelli, il comandante dell’Arma Luca Toti, il comandante della Gdf Massimo Ghibaudo, il comandante dei Carabinieri forestali Lorenzo Lopez, ed il prefetto Paolo Giovanni Grieco.

Ecco le parole del capo dell’Utg: «Si è svolta la seconda tappa del nostro viaggio nella memoria, partito dalla giornata sulla shoah dello scorso 27 gennaio e che oggi percorre il ricordo del dramma delle foibe, per proiettarci verso le altre due tappe fondamentali della nostra storia recente, il 25 aprile ed il 2 giugno. La giornata di oggi (ieri, ndr) è stata impreziosita dalla testimonianza della signora Lucilla Crosilla, esule istriana, autrice di un libro contenente i diari del padre, Benedetto. Abbiamo provato a rispondere alla domanda contenuta nel suo libro, “Scrivere, perché?” proprio esaminando la legge istitutiva del Giorno del Ricordo, laddove spiega le finalità della stessa: “Per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati…””.

Toccante, infine, il racconto del vicesindaco Pasquale Scalamogna, che tramite alcune ricerche è risalito all’individuazione di un cittadino di Arena finito con ogni probabilità tra gli infoibati: Bruno Corbo, poliziotto in servizio alla questura di Fiume, dichiarato disperso il 14 giugno 1945.

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