Home Cronache La replica dell’avvocato Giacomo Middea dopo la prescrizione: «Ecco com’è andata»

La replica dell’avvocato Giacomo Middea dopo la prescrizione: «Ecco com’è andata»

Ecco la sentenza allegata. L'avvocato e sindaco di Fuscaldo: «Una triste vicenda di cui sono vittima da oltre dieci lunghi anni»

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Il sindaco, Giacomo Middea

FUSCALDO (Cs) – L’avvocato Giacomo Middea, sindaco di Fuscaldo, replica sul nostro articolo relativo alla recente sentenza (prescrizione) n°71 del 6.2.2024 a firma del giudice Anna Iadicicco che lo riguarda (https://www.calabriainchieste.it/2024/02/10/tentata-truffa-a-un-commerciante-reato-prescritto-per-un-avvocato-del-foro-di-paola/).

Ecco il suo scritto integrale:

«Stamane ho appreso della pubblicazione su una testata giornalistica online di un articolo che racconta una triste vicenda di cui sono vittima da oltre dieci lunghi anni.
Per onestà, vista la carica che ricopro, sento oggi la necessità di raccontare pubblicamente la vicenda.

Ho seguito, in qualità di legale, per diverso tempo, un cliente. Dopo diverse pratiche non pagate, mi sono rifiutato di continuare a lavorare gratuitamente e non ho iscritto a ruolo l’ennesimo procedimento portato alla mia attenzione, per non anticipare ulteriori somme di tasca mia (della serie: buoni sì, fessi no).

Con estremo stupore, ormai dieci anni addietro, ho appreso che il soggetto in questione mi aveva denunciato, asserendo che avevo realizzato un falso al fine di tentare di truffarlo per ottenere il pagamento di 500€ (non 5.000€ come erroneamente riportato nell’articolo sopra citato).

Oltre che alla procura, sempre lo stesso soggetto aveva presentato un esposto nei miei riguardi al Consiglio dell’ordine degli avvocati di Paola, esposto poi esaminato dalla commissione disciplinare di Catanzaro, che già nel 2017 lo ha archiviato con la seguente motivazione: “l’Avv. Middea ha dimostrato l’infondatezza delle accuse mosse dall’esponente finalizzate a sottrarsi al pagamento degli onorari per attività professionali compiute in suo favore”, circostanza quest’ultima, accertata anche dal Tribunale civile di Paola, che ha stabilito che è proprio il commerciante in questione che deve al sottoscritto diversi soldi, anche per la pratica in questione.

Successivamente, il Gup di Paola, Dottoressa Elia, con provvedimento del 16.05.2018, ha testualmente affermato “Emerge INCONTROVERTIBILMENTE dagli atti che l’Avv. Middea non aveva mai iscritto a ruolo la causa civile di risarcimento danni che vedeva come parte il (cliente) proprio perché questi non aveva mai onorato il pagamento dovuto per pregresse attività svolte dal professionista in suo favore (…) Emerge pure che il (cliente) già dall’anno 2013 era a conoscenza della non iscrizione a ruolo della causa.”

Dunque, per quegli stessi fatti sono già stato assolto nel merito sin dal 2018, nessuna prescrizione è arrivata a salvarmi, ma questa è stata dichiarata solo perché per un’infinità di rinvii, l’istruttoria richiesta dal sottoscritto non è mai stata espletata, particolare che ha precluso anche la possibilità di una sentenza che accertasse che per quegli stessi episodi ero già stato giudicato.

Al termine di questa triste vicenda comprendo appieno, per averla vissuta sulla mia pelle, la sofferenza di tutti quegli innocenti e delle loro famiglie, costretti ad attendere anni per poter dimostrare la propria innocenza e, nello specifico, di tutti quei fuscaldesi e non (e credetemi, sono tanti) che loro malgrado sono state o sono ancora vittime di fatti simili, certo che prima o poi l’attenzione di chi di dovere verrà dirottata anche su tale aspetto.

A tutti gli avvoltoi già schierati in prima linea, che loro malgrado sono rimasti a bocca asciutta (uno di questi si è preso finanche la briga di recarsi personalmente ad assistere all’udienza nella speranza di vedermi condannato), vanno solo la mia commiserevole compassione ed una constatazione: la menzogna sarà pure un venticello, ma la verità è un uragano che travolge ogni calunnia.

Colgo l’occasione solo per ringraziare la marea di miei concittadini e non, soprattutto gli amici di sempre, che in tutti questi anni non mi hanno mai fatto mancare affetto e solidarietà. Non lo dimenticherò mai!

Andiamo avanti…a testa alta…come sempre».

Ecco, integralmente, e doverosamente.

Solo una sottolineatura, relativamente alla sopra riportata frase: “… ottenere il pagamento di 500€ (non 5.000€ come erroneamente riportato nell’articolo sopra citato)…”.

Nella sentenza, testualmente, si legge: “…imputato…. e richiedendo allo stesso la corresponsione della somma di euro 5.000,00…

Riportiamo in allegato la sentenza.

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SENTENZA

Di seguito gli allegati relativi al chiarimento dell’avvocato Middea.