CETRARO (Cs) – «Il Comune di Cetraro deve uscire dal Consorzio dei bacini di bonifica integrale del Tirreno cosentino di Scalea, ex Valle Lao per l’inefficienza dell’ente consortile».
La richiesta arriva dal consigliere di minoranza Massimiliano Vaccaro racchiusa in una mozione che sarà discussa nel consiglio comunale convocato per domani 28 febbraio alle ore 17:00.
«I cittadini di questo Comune sono vessati da ingiuste richieste di pagamento da parte del Consorzio di bonifica “Valle Lao” – sottolinea il consigliere Vaccaro nella mozione – senza che lo stesso abbia eseguito lavori tali da garantire un beneficio diretto nei fondi agricoli».
I Consorzi di bonifica, i cui ambiti territoriali sono definiti con riferimento ai bacini idrografici sono enti economici di diritto pubblico costituiti tra i proprietari degli immobili che traggono beneficio dalla bonifica al fine di provvedere alla “esecuzione, manutenzione ed esercizio delle opere di bonifica o soltanto alla manutenzione ed esercizio di esse”.
«I contributi richiesti dai Consorzi – puntualizza Vaccaro – sono, esclusivamente e in conseguenza, di quei diretti benefici che i proprietari traggono per effetto di avvenute opere di bonifica. Dal “Piano di classifica per il riparto degli oneri consortili” pubblicato dal Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino di Scalea (CS), si evince che il Comune di Cetraro è presente con il solo distretto iriguo “San Pietro”, con una superficie dominante (risultante dalla cartografia, per cui non verificata) di 92 ettari.
Ne consegue che il Consorzio per il territorio di Cetraro, «che ha una superficie di circa 66 chilometri quadrati, non può presentare solo un minuto e localizzato distretto irriguo (tra l’altro inferiore a tutti gli altri comuni costieri ivi riportati nel “Piano”) richiedere contributi a tutti i cittadini, perché l’apporto del suo eventuale beneficio è relegato ad una ben circostanziata parte del territorio».
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