Il consigliere Vincenzo Capellupo

CATANZARO – «Illustrando il report che fotografa la Catanzaro di oggi, il professore Prato ci ha dato una lezione che è andata ben oltre i confini delle scienze sociali. Chi ha avuto orecchie buone per sentire ha ascoltato le analisi puntuali ma anche i suggerimenti disinteressati, affinché la città non perda la sua occasione».

Lo scrive in una nota il consigliere comunale Vincenzo Capellupo, commentando la presentazione, avvenuta questa mattina nella biblioteca De Nobili, del report “Catanzaro una città in transizione” curato da Mecenate 90 e dal Centro Studi Tagliacarne.

«I dati – continua Capellupo – parlano chiaro: c’è una città consapevole dei suoi ritardi e del terreno perso ma è la stessa città che, proprio per questo, non intende rinunciare a recuperare ruolo e autorevolezza nel panorama regionale. Obiettivo ambizioso e difficile, che non può prescindere dalla costruzione di una comunità che abbia una visione condivisa. Un’amministrazione comunale impegnata, determinata, forte, ci ha detto il segretario generale di Mecenate 90, da sola non basta. Occorre che tutti gli attori in campo facciano la loro parte e traducano in comportamenti concreti la disponibilità manifestata ai ricercatori di mettersi in gioco e rendersi protagonisti di un processo di crescita».

È questo «il vero punto politico che possiamo dedurre dal report, la conseguenza che possiamo trarre da un’analisi scientifica asettica che tale resterebbe se non la trasformassimo in strumento per agire in concreto. Se è vero che c’è voglia di spendersi da parte di tutti, allora significa che a Catanzaro c’è ancora un capitale di fiducia che va messo a profitto, che deve essere valorizzato e tenuto al riparo dalle nostalgie sterili di un passato importante ma ormai consegnato alla storia. Il passato serve ad andare avanti, altrimenti è solo un feticcio da onorare».

E, poi «la sfida che ci attende sta tutta qui – conclude Capellupo – nella capacità che avremo di individuare obiettivi condivisi e che appartengano a tutti: impresa, corpi intermedi, rappresentanze sociali, operatori culturali, Terzo Settore, scuola. Tutti dovremo fare uno sforzo per alzare l’asticella delle ambizioni non dei singoli ma della città».
L’Amministrazione Comunale «ce la sta mettendo tutta. Ha sposato il metodo della co-programmazione e della co-progettazione, lavorando a programmi strategici per sfruttare al meglio tutti i canali di finanziamento disponibili; sta cercando di far accendere i riflettori sul Capoluogo entrando in ambiti sovra regionali come quello delle Città Intermedie oggetto del report di Mecenate 90; sta dialogando con i Comuni dell’hinterland costruendo percorsi condivisi in ambiti di comune interesse».
Ma, «come ha detto Ledo Prato, la sola Amministrazione Comunale non basta. L’obiettivo di lasciarci alle spalle una Catanzaro ripiegata su se stessa ha bisogno di spalle più larghe e nessuno può chiamarsi fuori dal dovere di farsi carico della propria parte di peso».
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