Pronto soccorso Annunziata Cosenza

COSENZA – La Fp Cgil Calabria bolla come assurde e insensate le polemiche che si sono susseguite alle dichiarazioni a mezzo stampa e alle interviste in tv in merito alla “crociata” contro il personale sanitario “imboscato” nei vari uffici delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale a danno delle corsie ospedaliere lasciate vuote.

«Per poi scoprire, a dire di qualche esponente politico, che invece il problema fondamentale è quello delle inidoneità lavorative», sottolinea la Cgil.

La Fp Cgil di Cosenza ha inviato, a firma del segretario Generale Alessandro Iuliano, diverse segnalazioni all’azienda Ospedaliera di Cosenza in merito al «mancato rispetto del Ccnl e al demansionamento dei medici in forza».

«Segnalazioni rimaste senza nessun riscontro».

«Attendiamo – sottolinea il sindacato – risposta sia alla segnalazione del 13 dicembre 2023 e sia al sollecito inviato il 12 gennaio 2024, missive entrambe indirizzate sia al commissario straordinario, sia al direttore sanitario e sia al direttore amministrativo con le quali affrontavamo la questione dell’utilizzo del personale medico per effettuare le prenotazioni per le visite di controllo sul sistema informatico.

Il segretario generale della Fp Cgil Cosenza, Alessandro Iuliano, insieme alla segretaria Fp Cgil Cosenza medici A.O., Teresa Papalia, e al segretario regionale dei medici Fp Cgil Calabria, Francesco Masotti, si chiedono come reagirebbe la Politica Regionale e Cosentina se venisse informata che nell’AO di Cosenza si vive una condizione diversa da quella denunciata?

Qui i medici, infatti, si vedono costretti, da una scelta illogica e senza senso, a svolgere oltre al loro ruolo naturale di sanitari, anche quello di amministrativi.

Si devono occupare anche della prenotazione delle visite specialistiche successive alla prima, compito che potrebbe e dovrebbe essere tranquillamente affidato agli operatori del Cup aziendale, liberando così i medici da un carico burocratico che da una parte riduce il tempo da dedicare alle prestazioni sanitarie e dall’altra parte aumenta il tempo di attesa degli stessi pazienti.

Auspicavamo un’interlocuzione con la direzione generale dell’AO di Cosenza per affrontare e risolvere in maniera condivisa questa problematica, ma purtroppo non c’è stata e non per colpa nostra.

Oggi scegliamo la strada della denuncia pubblica con la speranza che ci siano determinazioni risolutive e che la Politica insieme alle aziende si confronti anche con le Organizzazioni Sindacali al fine di affrontare i reali problemi e le responsabilità dello status quo della Sanità del nostro Nosocomio».