CETRARO (Cs) – Approvata dal consiglio comunale di Cetraro la mozione presentata dal consigliere di minoranza Massimiliano Vaccaro sulla fuoriuscita del Comune di Cetraro dal Consorzio dei bacini di bonifica integrale del Tirreno cosentino di Scalea, ex Valle Lao, per inefficienza dello stesso ente consortile.
Tra i vari punti all’ordine del giorno quello più atteso e partecipato dai cittadini, intervenuti numerosi al civico consesso che si è tenuto ieri, è stato proprio quello riguardante la mozione consiliare del consigliere comunale Vaccaro.
Il consigliere di minoranza, nel corso del suo intervento ha evidenziato «le vessazioni che i cittadini subiscono mediante richieste di tributi non dovuti – ha detto l’ex assessore Massimiliano Vaccaro – il cui mancato pagamento innesca azioni più repressive come i fermo macchina o pignoramenti, il tutto su somme ridicole e di poche decine di euro. Il tutto senza che l’ente consortile abbia eseguito lavori tali da garantire un beneficio diretto nei fondi agricoli».
I Consorzi di bonifica, i cui ambiti territoriali sono definiti con riferimento ai bacini idrografici sono enti economici di diritto pubblico costituiti tra i proprietari degli immobili che traggono beneficio dalla bonifica al fine di provvedere alla “esecuzione, manutenzione ed esercizio delle opere di bonifica o soltanto alla manutenzione ed esercizio di esse”.
«I contributi richiesti dai Consorzi – puntualizza Vaccaro nella mozione – sono, esclusivamente e in conseguenza, di quei diretti benefici che i proprietari traggono per effetto di avvenute opere di bonifica. Dal “Piano di classifica per il riparto degli oneri consortili” pubblicato dal Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino di Scalea (CS), si evince che il Comune di Cetraro è presente con il solo distretto irriguo “San Pietro”, con una superficie dominante (risultante dalla cartografia, per cui non verificata) di 92 ettari.
Ne consegue che il Consorzio per il territorio di Cetraro, «che ha una superficie di circa 66 chilometri quadrati, non può presentare solo un minuto e localizzato distretto irriguo (tra l’altro inferiore a tutti gli altri comuni costieri ivi riportati nel “Piano”) richiedere contributi a tutti i cittadini, perché l’apporto del suo eventuale beneficio è relegato ad una ben circostanziata parte del territorio».
Dopo un’ampia discussione, la proposta è stata approvata all’unanimità dal consiglio comunale che ne ha confermato la giustezza. L’assemblea consiliare, pertaqnto, ha deciso di investire il sindaco Ermanno Cennamo ad interloquire con il presidente della regione Calabria, Roberto Occhiuto, «affinché blocchi immediatamente le richieste da parte del consorzio di bonifica per il tramite del suo commissario straordinario».
fiorellasquillaro@calabriainchieste.it