Home Cronache L’imprenditore paolano Sciammarella ucciso per 500 dollari: ecco chi è l’omicida

L’imprenditore paolano Sciammarella ucciso per 500 dollari: ecco chi è l’omicida

Il 76enne aveva chiesto indietro dei soldi dati in prestito al rosetano Rolando Di Gregorio, 56 anni, falegname. Da qui la colluttazione e l'omicidio

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PAOLA (Cs) – E’ il rosetano Rolando Di Gregorio, 56 anni, il presunto assassino di Francesco Sciammarella, 76 anni, calabrese, trovato a terra con una ferita alla testa a Cuba (https://www.calabriainchieste.it/2024/03/06/sarebbe-stato-fermato-a-cuba-lomicida-dellimprenditore-paolano/).

Il fatto risale alla sera di venerdì 1 marzo, a Las Tunas, parte orientale di Cuba. (https://www.calabriainchieste.it/2024/03/06/limprenditore-franco-sciammarella-e-stato-ucciso-lautopsia-conferma/).

L’Avana sta seguendo con attenzione l’accaduto in stretto coordinamento con l’Unità di tutela degli italiani all’estero e mantenendo contatti stretti con i familiari dei due connazionali.

L’ambasciata sta, inoltre, assistendo i familiari di Sciammarella per il rimpatrio della salma e la ricerca di studi legali cubani che possano fornire l’assistenza legale necessaria.

Sarà, poi, la famiglia a scegliere un proprio avvocato di fiducia. Per quanto riguarda Di Gregorio, che risulta indagato per omicidio, l’ambasciata si è attivata per richiedere una visita consolare e per prestare assistenza nell’individuare un avvocato locale.

Il rosetano, di professione falegname, si trovava da una settimana a Las Tunas per lavori di montaggio porte in un grande stabile. Di Gregorio lavora a Cuba da oltre 20 anni, come il altre isole caraibiche.

Secondo il racconto dei suoi conoscenti, avrebbe chiesto un piccolo prestito – si parla di 500 dollari – all’imprenditore calabrese tempo fa.

Sciammarella, quella sera, in motorino si sarebbe presentato da Di Gregorio, a poca distanza da dove abita, e gli avrebbe chiesto indietro i soldi.

Di fronte al rifiuto e alla richiesta di più tempo, i due avrebbero avuto una lite e il calabrese – dicono in paese – avrebbe «colpito l’abruzzese alla fronte con il casco, causandogli una ferita».

Sarebbe nata una colluttazione e Sciammarella sarebbe rimasto ucciso.