Motivazioni per la proposta per il conferimento del titolo di dottore honoris causa al prof. Maurice Aymard.
Nel solco della tradizione delle Annales, e della pratica scientifica e didattica dell’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi, presso la quale è stato Directeur d’études dal 1976, il percorso intellettuale di Maurice Aymard costituisce un esempio autorevole della ricerca di un proficuo dialogo tra discipline che vanno dalla storia all’economia, dalla sociologia alla storia locale, dall’antropologia alla geografia.
Una prospettiva dunque particolarmente vicina a quella che ispira il Dottorato in Politica, Cultura e Sviluppo, che ha il suo fondamento proprio nella convinzione che lo studio dei fenomeni sociali non possa svilupparsi che in forma interdisciplinare. Nell’attività di Aymard alla continua ricerca della comunicazione fra diversi approcci disciplinari, si è affiancata la ricerca di un dialogo fra culture, paesi e civiltà, in una prospettiva pionieristicamente globale.
Uno sforzo condotto soprattutto in qualità di amministratore della Maison des Sciences de l’Homme (MSH), dal 1976 al 1985 a fianco di Fernand Braudel e successivamente in collaborazione con Clemens Heller. È stato soprattutto nell’ambito della MSH che Braudel e Aymard, in piena guerra fredda, hanno portato avanti importanti progetti di creazione e sviluppo delle reti di studi storici al livello mondiale, collegando l’Europa Occidentale con l’Europa dell’Est e l’Unione Sovietica, e l’Europa con gli USA, con il Nord Africa e la Cina. Presso l’EHESS e la MSH si sono formati anche centinaia di giovani ricercatori italiani e presso queste istituzioni hanno operato i più eminenti storici italiani.
Con l’Italia e le sue istituzioni di ricerca e di insegnamento Maurice Aymard ha infatti sempre avuto un rapporto privilegiato che si è tradotto in numerosi studi e progetti comuni di ricerca, soprattutto nell’ambito della storia economica e degli studi sul mondo rurale e sulle pluralità di percorsi di sviluppo.
2 Particolarmente stretto è sempre stato inoltre il rapporto, il legame con l’Università della Calabria. Un rapporto che data dai primi anni dell’esistenza dell’Ateneo calabrese e che si esplicita nei progetti di ricerca comuni, pubblicazioni, ospitalità estesa agli studiosi, partecipazione ai convegni e ai comitati editoriali e di direzione di riviste e collane nell’ambito delle discipline storiche, antropologiche ed economico-sociali.
Maurice Aymard è directeur d’études all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales e già direttore della Maison des Sciences de l’Homme di Parigi. Dopo il compimento degli studi universitari all’Ecole Normale Supérieure/Sorbonne, il percorso degli studi e la carriera accademica di Maurice Aymard furono fortemente segnati dall’incontro con Fernand Braudel nel 1959. Fu Braudel a orientarlo verso storia economica dell’Italia e del mondo mediterraneo all’epoca moderna.
Aymard fu ricercatore e incaricato di insegnamento a Dubrovnik, Venezia, Palermo, Madrid e Napoli. Negli anni 1972-76 diresse la sezione di ricerche storiche a l’Ecole Française de Rome; dal 1976 diventò directeur d’études a l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales (EHESS). A partire dallo stesso anno 1976, si affiancò a Fernand Braudel come administrateur adjoint della Maison des Sciences de l’Homme; dopo la morte di Braudel nel 1985, svolse lo stesso ruolo a fianco di Clemens Heller (1985-1992); infine, diresse la MSH negli anni 1992-2005.
Aymard è insignito dei dottorati honoris causa dell’Academia delle Scienze di Russia; dell’Università di Macerata; dell’Università di Catania; dell’Università di Bologna. E’ altresì membro straniero dell’Academia delle Scienze di Russia, dell’Academia Polacca delle Scienze e dell’Accademia dei Lincei.
Le opere di Aymard sono Venise, Raguse et le commerce du blé dans la seconde moitié du XVIe siècle, Paris, SEVPEN, 1966; Dutch Capitalism and world capitalism/ Capitalisme hollandais et capitalisme mondial, Cambridge/Paris, 1979; Le métier de l’historien: les voies actuelles de l’enseignement et de la recherche, «Revista d’Historia Medieval» (1995); Histoire et prospective; Economies et sociétés, développement, croissance et progrès (1998); La Méditerranée chrétienne et l’essor du monde moderne (XIIIe siècles). Espace et économie urbaine: métropoles, mégapoles, mégalopolis, in C. Nicolet, R. Ilbert, J-Ch. Depaule (a cura di), Mégapoles méditerranéennes. Géographie urbaine rétrospective (2000).
3 Estremamente influenti e durature sono le sue promozioni, co-curatele e contributi ai grandi progetti editoriali: con Giuseppe Giarrizzo, Storia d’Italia. Le Regioni dall’Unità ad oggi: la Sicilia, Turin, Einaudi, 1987; con Harbans Mukhia, French Studies in History, vol.1: The Inheritance e vol. 2: New departures , New-Delhi, Orient Longman, 1988/89: con Perry Anderson, Paul Bairoch, Walter Barberis et Carlo Ginzburg, Storia d’Europa, Turin, Einaudi, 5 volls, 1993-96); con Claude Grignon e Françoise Sabban, Le Temps de manger, Paris, Editions de la MSH/Editions de l’INRA, 1994; con Hélène Ahrweiler, Les Européens, Paris, Hermann, 2000.
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