CARIATI (Cs) – «Quello approvato nei giorni scorsi a maggioranza è un bilancio di previsione che, in assenza della preventiva approvazione del Documento Unico di Programmazione (Dup), metterà a rischio tutti i futuri impegni di spesa previsti dall’Amministrazione Comunale, in primis le nuove assunzioni per la polizia municipale».
E’ quanto denuncia in una nota stampa il gruppo consiliare di opposizione L’Alternativa C’è.
Che analizza in modo critico quanto accaduto in sede di consiglio comunale.
«Senza alcuna capacità di ascolto e confronto, senza tenere in nessuna considerazione i suggerimenti avanzati e motivati nell’interesse esclusivo della trasparenza, correttezza e legittimità del principale strumento finanziario dell’ente, del buon funzionamento della macchina comunale e, quindi, dell’intera comunità, la Giunta Minò ha preferito arroccarsi su posizioni di arroganza e rifiuto. E sarà un boomerang.
Così come abbiamo già spiegato in assise – ribadisce il gruppo consiliare L’Alternativa C’è – siamo di fronte ad un documento pieno zeppo di errori, imprecisioni, omissioni, incongruenze, irregolarità contabili e perfino algebriche, con una gravissima evidenza di numeri ballerini, cangianti da scheda a scheda, quando non chiaramente falsati o occultati e che rappresentano evidenti cause di rischio dissesto dell’ente;
circostanza quest’ultima – scandiscono – che molto probabilmente non preoccupa più di tanto gli attuali amministratori, alcuni dei quali, Sindaco in primis, sono stati notoriamente già condannati per aver causato il precedente dissesto delle casse comunali.
La grave, irresponsabile, mancata approvazione del Dup per come previsto, alla quale senza arroganza si sarebbe potuto ovviare accogliendo l’invito di buon senso delle opposizioni a rinviare il punto sul bilancio, costringerà adesso a ritornare in consiglio e, per rispetto della trasparenza e della tutela della legittimità degli atti amministrativi alla quale la Giunta Minò si conferma allergica, imporrà di esercitare in tutte le sedi competenti le azioni di controllo e ricorso previste, inficiando la legittimità – ripetono – di tutte le spese inserite in quel bilancio falsato.
Ma questa del Dup – chiariscono – è solo la punta dell’iceberg di una sommatoria di irregolarità (con rischi e conseguenze gravi ammesse anche nei pareri di revisori e responsabili) che abbiamo puntualmente spiegato in assise e sulle quali Sindaco, Giunta, maggioranza e uffici non sono stati capaci tuttavia di fornire chiarimenti concludenti: dall’assenza di allegati obbligatori e che inficiano la tenuta del documento finanziario ai numeri sballati;
dalla mancata indicazione dei motivi del rinvio dell’approvazione così come richiesto all’attestazione tardiva e non corretta dei debiti fuori bilancio;
dall’impossibilità di accertare gli obbligatori indicatori di deficitarietà dell’ente agli errori e poste sottostimate nel risultato di amministrazione 2023 che non corrisponde per altro al valore determinato con l’approvazione del rendiconto 2022, etc.
Al netto di questo vero e proprio obbrobrio contabile e giuridico che rappresenta, qualora ve ne fosse stato bisogno, la conferma dell’incapacità amministrativa di questa compagine e della sua ostilità dichiarata alla trasparenza e legalità, l’aspetto politicamente più rilevante – insistono – è però la totale assenza di visione di Minò e dei suoi assessori.
Il bilancio approvato, infatti, rappresenta né più né meno che il copia-e-incolla (seppur errato) di tutto quanto già programmato dalla precedente Giunta Greco che non ha prodotto alcun deficit, come gli stessi atti portati in consiglio dimostrano.
Nessuna novità, nessun progetto nuovo, nessun cambio di direzione, nessuna aggiunta, nessuna modifica, andava tutto bene. Nessuna idea autonoma sullo sviluppo della Città.
È stato presentato, infatti, lo stesso, identico elenco di opere pubbliche previste, progettate e per le quali la passata amministrazione aveva già richiesto i relativi finanziamenti, salvo – conclude il gruppo consiliare L’Alternativa C’è – cinque importanti progetti per un totale complessivo di 10 milioni che la Giunta Minò, molto probabilmente per distrazione o superficialità, ha dimenticato di includere: mobilità sostenibile, riqualificazione del borgo marinaro e zone Stabilimento e San Paolo, messa in sicurezza dell’acquedotto in zona Zagaria e riqualificazione della zona rimboschita con pista ciclabile».