CATANZARO – «Incomprensibilmente l’onorevole Antoniozzi prova a spostare sul terreno di una inesistente questione di campanile quella che è invece la richiesta sensata ed equilibrata di un amministratore serio com’è il sindaco Fiorita. Delle due, l’una: o Antoniozzi non ha letto le parole di Fiorita sulla proposta di istituire una redazione staccata della TgR Rai a Catanzaro, o non ne ha compreso il senso, annebbiato com’è dalla voglia di esacerbare gli animi aprendo uno scontro di campanile su una vicenda che invece è sostanziale».
Questo l’intervento del consigliere comunale Vincenzo Capellupo
«D’altronde, nella sua inspiegabile difesa d’ufficio a un attacco mai avvenuto – incalza Capellupo – Antoniozzi dimostra anche di non ricordare che qualche anno fa la Rai aveva avviato un presidio proprio nel Capoluogo di regione, a testimonianza di come ci siano anche per la Rai delle esigenze ineludibili perché Catanzaro e l’area centrale della Calabria abbiano la copertura mediatica adeguata da parte della Tv di Stato».
Sembra, poi, «contraddirsi da solo: le Università calabresi nate dopo l’Unical hanno avuto la capacità di diversificare l’offerta formativa proprio per rispondere alle esigenze degli studenti calabresi che a Cosenza non trovavano tutti i percorsi di studi; cosa diversa da quello che accade oggi con l’apertura di Medicina e Chirurgia a Cosenza. Una prevaricazione portata avanti con la complicità del Miur e del Governo che l’onorevole Antoniozzi rappresenta. Ma lui questo lo sa bene e per questo si lascia andare a questa inappropriata provocazione».
Per come ipotizzata dal sindaco Fiorita, «la redazione staccata della TgR Rai a Catanzaro servirà a chiudere, finalmente, una stagione lunga 65 anni in cui, anche su questo tema, si sono alimentate le frizioni sociali e politiche tra Cosenza e il Capoluogo di Regione. La Rai a Catanzaro serve per il ruolo istituzionale di questa città e per garantire un pluralismo dei territori nel servizio pubblico. L’onorevole Antoniozzi sa che niente resta immutabile, specie nel settore dell’informazione. La redazione staccata della Rai a Catanzaro sarebbe segno di questa evoluzione nonché di un minimo di rispetto politico e istituzionale per il Capoluogo».
Infine: «Sono sicuro che in questa direzione l’Amministrazione comunale tutta, senza colori, sarà disponibile anche a individuare, in modo concreto e collaborativo per agevolare questo inevitabile processo, un bene comunale o comunque pubblico che possa ospitare l’importante presidio di informazione».
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