COSENZA – «Contro l’Autonomia Differenziata serve innescare un processo di consapevolezza trasversale e poi avviare una battaglia di civiltà che non può avere colori o bandiere politiche, ma deve essere spinta solo dalla ragionevolezza che non può esistere un’Italia a due velocità.
La riforma Calderoli non fa leva solo sui Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP). Anzi, i Lep – così come sottolineato anche dal presidente di Svimez, Adriano Giannola – sono l’ultimo dei problemi del quadro normativo del federalismo differenziato.
Una volta passata la legge, il giorno dopo, servizi come strade, autostrade, protezione civile passano subito nelle competenze delle regioni. E con quali garanzie?»
È quanto continua a sostenere il consigliere regionale e presidente di Azione Calabria, Giuseppe Graziano, complimentandosi con la presidente della Provincia di Cosenza nonché presidente regionale di Anci Calabria, Rosaria Succurro, che ancora una volta, nella seduta dell’assemblea provinciale, ha assunto una posizione chiara, netta e di contrasto rispetto alla legge sull’Autonomia Differenziata.
Un momento importante, quello della prima seduta dell’assemblea dell’Ente sovraordinato bruzio, celebratasi ieri, che ha sancito anche l’entrata di Azione all’interno della Giunta Provinciale.
Ferdinando Nociti, sindaco di Spezzano Albanese e già presidente della Provincia di Cosenza, assumerà il ruolo di assessore alle Minoranze Linguistiche, Patrimonio e Pianificazione territoriale.
«La delega a Nociti, a cui porgo gli auguri di buon lavoro da parte di Azione Calabria, si inquadra perfettamente – sottolinea Graziano – in quelle che oggi sono le rivendicazioni del Sud contro l’attuazione di questa Autonomia Differenziata. Che rischia – sottolinea il dirigente del Partito di Calenda – di eliminare il Meridione.
Come strutturata ma soprattutto comunicata dal Ministro Calderoli, questa riforma federalistica è un vero e proprio trucco. Perché – ribadisce – se è vero che tutto quanto legato ai Lep per due anni non si tocca, in quanto non ci sono le risorse, tutto il resto per cui non è specificata la necessità di rispettare i livelli essenziali di prestazioni è immediatamente trasferibile alle Regioni.
Ecco perché occorre una coraggiosa presa di posizione da parte di tutte le forze politiche, da destra a sinistra, perché non solo, oggi, c’è necessità di bloccare l’attuazione dell’Autonomia Differenziata ma bisogna lavorare immediatamente affinché si ritorni al più presto a ri-modificare il Titolo V della Costituzione che, di fatto, da oltre un ventennio, sta generando gli spauracchi del federalismo e del secessionismo»