COSENZA – I Finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza, all’esito di due distinte attività di servizio (“Lost Energy” e “Black Out”) con il costante coordinamento della Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Calabria, diretta dal Procuratore Regionale Romeo Ermenegildo Palma, hanno accertato un danno erariale di circa 2 milioni di euro cagionato al Comune di Cosenza per l’inattività di due impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, realizzati con finanziamenti comunitari.
In particolare, l’autonoma attività di controllo economico del territorio svolta dal Nucleo Polizia Economico-Finanziaria di Cosenza ha permesso di rilevare che un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili (“sistema solare cogenerativo a concentrazione”) posto al servizio di alcune strutture sportive di proprietà comunale, risultava in stato di completo abbandono; dai conseguenti approfondimenti è emerso fra l’altro che per detto impianto non era stata stipulata alcuna convenzione con il Gestore dei Servizi Energetici S.p.a., condizione necessaria per il suo funzionamento.
La Procura Regionale presso la Corte dei Conti di Catanzaro, informata della situazione, ha delegato ulteriori accertamenti che hanno confermato quanto inizialmente ipotizzato, facendo emergere un danno erariale di 1.471.900 euro, rappresentato sia dai costi per la realizzazione dell’impianto non attivo che dai maggiori oneri per i consumi energetici a carico dal Comune, il quale in alcuni casi si è fatto carico delle spese in sostituzione dei privati concessionari.
Nel corso degli accertamenti è stato individuato un ulteriore impianto fotovoltaico, realizzato presso un’altra struttura comunale con risorse a valere sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, per il quale non risultava stipulata alcuna convenzione con la G.S.E. S.p.a. e che non è mai entrato in funzione, con conseguente danno erariale per ulteriori 528.000 euro.
L’Ente erogatore, a seguito dell’avvio dell’attività di indagini delle Fiamme Gialle, ha revocato il finanziamento pubblico, sanzione specificamente prevista dalla Convenzione stipulata tra Regione e Comune.
La Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Calabria, all’esito dei due distinti giudizi di responsabilità scaturiti dalle suddette attività, ha riconosciuto la solidità delle requisitorie operate dal Vice Procuratore Regionale Giovanni Di Pietro; di conseguenza, valutato altresì il contributo di ulteriori concause del danno, ha condannato un ex dirigente del Comune di Cosenza al pagamento in favore dell’Ente medesimo dell’importo complessivo di 1.100.000 euro (rispettivamente 750.000 euro e 350.000 euro per i due citati impianti).
L’attività di servizio si pone a contrasto della mala gestio di fondi pubblici, fenomeno che si manifesta non solo nella distrazione fraudolenta, ma anche nella realizzazione di opere poi non utilizzate per gli scopi che ne hanno giustificato il finanziamento, così determinando, oltre a un danno da “incompiuta”, anche un pregiudizio al possibile finanziamento di progetti concorrenti.
In tale ottica, l’incisiva azione della Guardia di Finanza, sempre più trasversale ed in sinergia con la Magistratura Contabile, mira a contrastare lo spreco di risorse pubbliche ed al recupero delle stesse ove mal gestite, nonché a sensibilizzare i soggetti a ciò preposti.