CATANZARO – «Sulla ipotesi di nuova localizzazione del Reparto Prevenzione Crimine della Polizia di Stato a Catanzaro dobbiamo registrare, purtroppo e ancora una volta, il prevalere di rivendicazionismi campanilisti che poco hanno a che fare con la funzionalità delle scelte del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno».
Lo scrive in una nota il consigliere comunale di Catanzaro Tommaso Serraino.
«Parliamo di una struttura – aggiunge Serraino – che ha a che fare con tutto tranne che con la logica della medaglietta da attaccarsi al petto per fare bella figura sul territorio che si rappresenta. Se infatti c’è da andare cauti con il pregiudizio che la Calabria sia una regione criminale, questo non significa che il contrasto alle devianze non imponga scelte efficaci, razionali e funzionali per garantire sicurezza su un territorio decisamente difficile per quel che riguarda il contrasto alla criminalità organizzata».
Esattamente come lo sarebbe «la scelta di individuare nel Capoluogo di Regione una nuova e opportuna sede del Reparto della Polizia di Stato di cui si discute. La questura di Catanzaro, infatti, possiede apparati investigativi come la squadra Mobile e la Digos che agiscono in ambiti distrettuali e dunque su aree territoriali di dimensioni piuttosto significative, le quali andrebbero collaborate nel controllo del territorio con operatori del Reparto Prevenzione Crimine».
Senza sottovalutare «la presenza di Istituzioni, come la sede del governo regionale o gli importanti uffici giudiziari che necessitano oggettivamente di un livello importante di sicurezza. Una ulteriore struttura – conclude Serraino – consentirebbe dunque, come bene hanno avuto modo di spiegare in questi giorni i rappresentanti sindacali del Siulp e di Fsp Polizia, Gianfranco Morabito e Giuseppe Brugnano, di ottimizzare l’utilizzo delle risorse umane attualmente in forza agli uffici di Polizia oltre che rappresentare un rafforzamento degli apparati nell’area centrale della Calabria, oggi meno attrezzata di altra».
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