ROMA – Vertenza appalti Customer care Tim. Ben oltre il 70%, con picchi oltre il 95%, la partecipazione allo sciopero che si è tenuto ieri con iniziative e manifestazioni nei territori coinvolti.
Slc – Cgil sindacato lavoratori comunicazione, Fistel Cisl Federazione informazione spettacolo e telecomunicazioni, Uilcom Uil Unione italiana lavoratori della comunicazione, sono scesi ieri in piazza a Roma per chiedere al governo «di interrompere lo scempio praticato da Tim sugli appalti di contact center».
Alla giornata di sciopero di ieri le anzidette organizzazioni sindacali sono arrivate «dopo un percorso assembleare con le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti, presidi sotto i palazzi delle istituzioni, incontri con le istituzioni locali.
«Uno sciopero – si legge in una nota stampa a firma delle segreterie nazionali dei sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil che ha visto una massiccia adesione all’astensione dal lavoro con una media nazionale superiore al 70% e picchi in alcuni territori oltre il 95%. Presidi presso le città interessate e incontri con le prefetture, i sindaci e le istituzioni locali, al fine di sollecitare l’intervento del governo su Tim per rivedere la scelta scellerata di taglio dei volumi».
La vertenza interessa ben cinquemila lavoratrici e lavoratori delle città di Livorno, Pomezia, Roma, Matera, Cosenza, Catanzaro, Crotone, Palermo, Cagliari, Olbia.
«I dipendenti delle aziende Abramo CC, Ennova, Gruppo Distribuzione, Konecta che da anni si occupano della gestione della clientela di Tim – proseguono i sindacati – sia fisso che mobile, sia residenziale che business, che a partire dal mese scorso si sono ritrovati davanti ad una drastica riduzione di volumi di attività.
Il governo ha convocato il prossimo 26 marzo tutte le parti coinvolte, le organizzazioni sindacali confederali, le regioni interessate, le quattro aziende operanti in appalto e la committenza Tim. Questo è un primo importante risultato della mobilitazione, che non cesserà, anzi proseguirà con ancor maggior vigore, qualora dai tavoli di confronto non giungano le opportune soluzioni».
Le segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil «pienamente soddisfatte per la massiccia partecipazione allo sciopero ed ai presidi di protesta, ringraziano tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori che hanno contribuito con il loro ampio sostegno a dare risalto ad una vertenza complicata che vede forti rischi occupazionali per circa cinquemila lavoratori, per lo più operanti in territori in cui le occasioni lavorative sono prossime allo zero e caratterizzate da percentuali di disoccupazione elevatissime.
Una partecipazione così elevata, sia allo sciopero che ai presidi indetti – sottolineano le organizzazioni sindacali – conferma l’alto indice di preoccupazione da parte delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, che vedono a rischio il proprio posto di lavoro».
Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil fanno sapere che «all’incontro del 26 marzo programmato presso il Mimit, con la forza rappresentata da questa importante partecipazione, porteremo al tavolo la preoccupazione dei protagonisti di questa vertenza, con l’obiettivo di individuare soluzioni strutturali, di lungo respiro, senza lasciarsi ammaliare da soluzioni fantasiose e fumose, paventate da populistiche dichiarazioni, di chiara matrice elettorale, rilasciate da qualche zelante parlamentare. L’obiettivo prioritario di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil – concludono – è la ricerca di soluzioni concrete e strutturali con i ministeri preposti».
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