CASSANO (CS) – ArticoloVENTUNO nel corso di questi mesi di attività, più volte si è soffermata sulla politica di gestione del personale ed ha posto l’accento anche sulla necessaria trasformazione a tempo pieno del rapporto di tutti quei lavoratori appartenenti al bacino ex lpu-lsu, oggi part-time.
«Non è possibile che ancora l’Ente non abbia attuato le giuste azioni per garantire a tutti i dipendenti le 36 ore previste dal CCNL: un gesto di riconoscimento e gratitudine che dovrebbe essere consequenziale al lavoro che con diligenza da anni immemori questi svolgono quotidianamente».
Non si può più aspettare
«Le disparità e le ingiustizie non devono più appartenere alla nostra comunità ed è giunto il momento di dire BASTA, sia sulla gestione delle risorse umane e sia su tanto altro».
E, ancora: «Noi siamo per una giustizia distributiva che metta sullo stesso piano tutti i dipendenti, valutati per il loro lavoro e non per le loro simpatie politiche».
Nel 2024 «è vergognoso che i cittadini si confrontino con i dipendenti un giorno nelle vesti di elargizione di servizi importanti ed il giorno dopo gli stessi debbano vederli assegnati ad altre mansioni, come ad esempio le pulizie. Ciò sarebbe anche accettabile se a parità di merito e di grado lo facessero tutti ma purtroppo non è così».
È indegno che «puntualmente venga messa in atto una scacchiera in base a dei criteri “fantasma”: una vera offesa ai loro sacrifici ed alla loro inappuntabile dedizione al lavoro».
Purtroppo, è il caso di ricordare che, «a causa per lo più delle discutibili scelte politiche e di una burocrazia ostica, tanti di loro ormai hanno perso definitivamente l’opportunità in quanto pensionati o per raggiungimento dell’età anagrafica o contributiva (tra questi anche alcuni deceduti) senza poter accarezzare il sogno della stabilizzazione a tempo pieno».
Questo stato di cose dovrebbe far riflettere.
Innumerevoli «sono i Comuni, anche limitrofi, che hanno scelto una politica verso i propri dipendenti uguale per tutti prediligendo l’uguaglianza e la parità di trattamento».
È singolare invece che «chi a Cassano ha speso nel corso di quest’ultimo decennio, milioni e milioni di euro di soldi pubblici – rappresentando di fatto un esempio impeccabile di spreco di denaro – e lascerà il Comune indebitato per altrettanti svariati milioni, abbia trovato le risorse finanziarie per tutto, finanche per aumentarsi le indennità degli amministratori, ma non riesce a reperire nelle pieghe del bilancio le risorse per garantire a tutti i dipendenti meritevoli qualche certezza in più».
Ormai spesso e volentieri «si assiste negli uffici ad isterismi e grida di Amministratori contro dipendenti. Cosa mai successa nella storia».
Per lo più, «difronte a decine di nuove assunzioni a tempo indeterminato fulltime (tutti amici dell’Amministrazione come ampiamente risaputo in città), non si sia mai avvertita la sensibilità, per altro per come previsto dalla legge, di dare la precedenza alla trasformazione del rapporto di quei dipendenti assunti a tempo parziale e che avevano i requisiti per quei profili professionali ricercati».
Ciò considerando anche che, «se si volesse applicare alla lettera il CCNL, questi dipendenti assunti a tempo parziale probabilmente avrebbero proprio il diritto di richiedere la trasformazione del rapporto a tempo pieno, visto che ormai è decorso un triennio dalla loro assunzione a tempo indeterminato».
Infine: «Si intercettino ora tutti i fondi necessari, purché a questa vicenda durata già tantissimi anni, si metta fine. Siamo stati e saremo sempre contro ogni forma di precariato a sostegno dei tanti padri di famiglia che lavorano per garantire i servizi essenziali della nostra Comunità: dagli ex precari di ieri – i lavoratori Lsu- Lpu ora appunto stabilizzati , ma solo a tempo parziale – ai nuovi precari di oggi, i cosiddetti tirocinanti lavoratori ex mobilità in deroga. Sempre dalla stessa parte. Meno sprechi e più giustizia».
stefaniasapienza@calabriainchieste.it