AMANTEA (Cs) – Anche il Partito democratico – a poche ore di distanza dall’interrogazione protocollata in Comune dalla consigliera di minoranza Emilia Di Tanna – chiede al sindaco di “ritirare subito l’avviso indirizzato ai concessionari di stabilimenti balneari”.
In particolare, la coalizione di centrosinistra evidenzia di aver appreso – non senza un certo sconcerto – di un avviso del 7 marzo che il Comune di Amantea ha indirizzato ai concessionari di stabilimenti balneari e che contiene la richiesta di una serie di documenti – la cui quasi totalità dovrebbe essere già in possesso dell’Ente – pena la predisposizione di un “provvedimento di diniego”.
Prima di entrare nel merito di questa incredibile vicenda, il Pd ha ritenuto necessarie alcune premesse.
Intanto va evidenziato che, le politiche che interessano il settore non possono prescindere dalla consapevolezza della storia recente. La pandemia, infatti, ha ridimensionato le aspettative dei concessionari imponendo nuove spese (per adeguare le strutture agli adempimenti anti-Covid) e una riduzione degli accessi.
Non può essere da ciò slegata una condizione basilare quando si fa un investimento: la possibilità di rientrare dallo stesso. In tal senso, gli ultimi tre sono stati anni cosiddetti “in perdita”! In modo speculare, è altresì vero che nella richiesta di finanziamento “per apportare migliorie a una struttura” il fattore tempo è determinante per ottenerlo o meno.
Ecco perché il Pd ritiene che si stiano confondendo due livelli: una cosa, infatti, è affrontare il tema di quelle concessioni ferme da decine di anni (come magari succede in altri luoghi), altra è “segare le gambe” a chi ha appena iniziato ad investire!
Alla luce di tali premesse, il Pd trova assolutamente incomprensibile la nota indirizzata ai concessionari. Non solo perché arriva a ridosso della stagione estiva, ma perché è noto che l’art. 3 della legge 05 agosto 2022 n. 118 ha prorogato al 31.12.2024 le concessioni demaniali marittime ad uso turistico-ricreativo.
Ecco perché viene, davvero, da chiedersi come mai con una tempistica assai discutibile sia stata formulata una richiesta che ottiene il risultato di creare confusione e senso di precarietà tra i concessionari e, più in generale, con riferimento alle prospettive della ormai prossima stagione turistica.
D’altronde, basterebbe la consapevolezza del fatto che commercio e turismo sono i motori del nostro sistema economico, per bollare come assurda la richiesta avanzata dal Comune.
Tra l’altro, tocca ricordarlo, al netto delle citate difficoltà già riscontrate dai concessionari negli ultimi anni, dobbiamo rammentare come questi siano già stati beffati dalla nota vicenda delle ordinanze n. 1 e n. 2 del 2024, con le quali ventiquattro ore prima è stato ordinato di alzare delle dune a difesa delle strutture, per poi vietarle. Il tutto a loro carico, ovviamente.
Sulla questione la nostra consigliera Emilia Di Tanna ha già provveduto a depositare un’interrogazione consiliare.
Infine. pertanto, il centrosinistra chiede che l’avviso del 7 marzo venga ritirato e che anzi l’amministrazione si adoperi – più che a fare le pulci ai concessionari – per valorizzare un settore dal quale dipendono molte delle speranze di futuro della nostra cittadina.
stefaniasapienza@calabriainchieste.it