Home Calabria Giornalisti: Gabriele Carchidi (“Iacchitè”) impugnerà la «decisione» della radiazione

Giornalisti: Gabriele Carchidi (“Iacchitè”) impugnerà la «decisione» della radiazione

Ecco come si è difeso il giornalista professionista cosentino di fronte al consiglio di disciplina della Lombardia

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COSENZA – Gabriele Carchidi, direttore responsabile del giornale Iacchitè, impugnerà la decisione del consiglio di disciplina territoriale che il 26 marzo scorso ha comminato al professionista la sanzione della radiazione dall’Albo dei giornalisti della Lombardia (https://www.calabriainchieste.it/2024/03/28/gabriele-carchidi-iacchite-radiato-dallalbo-dei-giornalisti/).

Come riportato ieri dal nostro giornale, infatti, la sanzione è sospesa fino alla decisione del consiglio di disciplina territoriale ”qualora Carchidi presenti impugnazione entro 60 giorni” e, secondo quanto apprende Calabria Inchieste, il giornalista si difenderà anche in sede di “secondo grado”.

Ecco le argomentazioni da lui sostenute di fronte al collegio di disciplina, nell’ambito del procedimento che ha portato alla «decisione» della radiazione.

“… Egli ritiene (e nel corso della sua deposizione lo ha, in qualche modo rivendicato) di
rappresentare una sorta di baluardo contro l’illegalità, combattendo — nella propria
prospettiva quasi in solitaria — una battaglia contro lo strapotere della criminalità («Ditemi voi che cosa dobbiamo fare? Ho capito che non ci sono organi di informazione in Calabria che attaccano Mangialavori, ma se io lo voglio attaccare che cosa devo fare? Devo avere paura che viene all’Ordine della Lombardia per farmi radiare dall’Ordine? lo non ho paura. lo non ho paura di lui. Perché questi invece di sparare fanno questo»”, è la difesa di Carchidi.

E ancora, ecco lo stralcio della sua audizione:

CARCHIDI GABRIELE Ma ci sono… Nelle carte della DDA ci sono cene, ci sono fotografie dove appare con altri personaggi. Ci sono addirittura le fotografie.
RELATORE DELLA SALA — Però lei è a conoscenza del fatto che il voto di scambio
teoricamente è un reato?
CARCHIDI GABRIELE — Lo so che è un reato.
RELATORE DELLA SALA — E le risulta che lui sia mai stato indagato per…?
CARCHIDI GABRIELE — Evidentemente ha delle entrature che… (enfasi nostra, trascr. audizione p. 11).

E ancora:

CARCHIDI GABRIELE — Nessuno ce l’ha con Gratteri. Gratteri arriva fino a dove lo fanno arrivare. Questo è il problema, perché Gratteri lo ha messo in tutte le ordinanze. Il dottor Gratteri lo ha messo in tutte le ordinanze possibili che ha fatto. Sono Imponimento.

Insomma ci sono cinque ordinanze nelle quali c’è pesantemente Mangialavori. Che deve fare Gratteri? Se non glielo fanno arrestare, io che ci posso fare? Lo dice lui. Lo dice“ informalmente chiaramente, però quando io vado da Gratteri a dire: “Dottore, ma come cacchio fate a non prendere a ‘sto Mangialavori?”. Gratteri è una persona onesta, ma ci mancherebbe. Gratteri allarga le mani e dice: “Che cosa volete da me”? (trascrizione audizione).

E, ancora, sul soprannome “Peppe ‘ndrina” attribuito al politico, il botta e risposta tra il consiglio di disciplina e Carchidi si svolge così:

RELATORE DELLA SALA — È nel suo interesse. Noi abbiamo letto con attenzione tutto, Lei
in più di un’occasione, in più di un articolo per esempio utilizza l’appellativo “Peppe
‘ndrina”.

CARCHIDI GABRIELE – Sì, ma.

RELATORE DELLA SALA — Mi lasci finire di parlare se no la contestazione non è chiara.
“Peppe ‘ndrina” è evidentemente.

CARCHIDI GABRIELE — In Calabria abbiamo tutti un soprannome.

RELATORE DELLA SALA — Abbia la compiacenza.

CARCHIDI GABRIELE — Ce l’abbiamo tutti. Lo chiamano così, io che ci posso fare se lo chiamano così? Lo chiamano tutti così

RELATORE DELLA SALA — Però Lei è un giornalista

CARCHIDI GABRIELE — E io sono un giornalista, e quindi se lo chiamo “Peppe ‘ndrina”’ che… Lui si esalta quando lo chiamano “Peppe ‘ndrina”, mi stia a sentire, lo usa per prendere voti.

E infine:

CARCHIDI GABRIELE — Poi vi dico un’altra cosa. A me la sospensione di due mesi, sei mesi, dodici mesi… Il problema dov’è? lo non sono dipendente di un giornale, lo non è che lavoro nel Corriere della Sera o alla RAI o alla Gazzetta. lo lavoro per sopravvivere.
Quindi che mi fate la sospensione di un anno, voglio dire a me non mi toccate. lo non è che prendo lo stipendio dall’editore, io non ne ho editore.

PRESIDENTE — Quindi nonostante la sospensione Lei andrebbe avanti a lavorare per il
sito?

CARCHIDI GABRIELE — Per forza. Che devo fare? Mi vado a buttare dal ponte? Certo, lavoro perché non sono dipendente di nessuno. Quindi anche essendo sospeso qual è il problema?

PRESIDENTE — Però, attenzione, non è che la sospensione è valida solo per chi ha un
contratto di lavoro di dipendenza. La sospensione vale per chi esercita l’attività
giornalistica

CARCHIDI GABRIELE — D’accordo, non firmo, no? Non è la prima, sarà la quindicesima che prendo di sospensione. Fermo restando che per questo giudizio che stiamo facendo qui io vi ringrazio, perché questo è un giudizio equo, mentre se io andassi davanti a Soluri questo discorso neanche inizierebbe. Mi dica quello che vuole io le rispondo a tutto quello che vuole