CROSIA (CS) – La lista civica “Insieme” solleva degli interrogativi in merito all’affidamento delle tre strutture sportive comunali, cedute al ribasso e a pochi mei di distanza dalle elezioni

«Servivano le elezioni amministrative per far uscire dal torpore l’amministrazione comunale e fargli assumere delle decisioni importanti per la nostra comunità, purtroppo fuori tempo massimo», scrivono gli esponenti della lista civica.

«Ci riferiamo nello specifico all’affidamento in concessione a terzi di tre diverse strutture comunali: il campo da tennis di Viale degli Oleandri, la Palestra polifunzionale di via della Scienza e il campo da calcio a 5 di via Centofontane».

Azione meritoria, «se non fosse che è stata portata a termine a due mesi dalle elezioni e andrà a vincolare questi impianti per i prossimi 5 anni. Un vincolo che rimarrà anche quando di questa amministrazione in città resterà solo il ricordo.

Fermo restando che «non possiamo tacere sul canone annuo fissato per la Palestra polifunzionale che riteniamo sottostimato rispetto al bene dato in concessione: mille euro all’anno (83 euro al mese) per una struttura da poco ristruttura per 1 milione e trecentomila euro, grazie ad un finanziamento del Ministero degli Interni per lavori di demolizione e ricostruzione».

Una cifra «irrisoria, più bassa di quella per l’affitto di un semplice garage, e che appare ancora più bassa se paragonata al canone degli altri due impianti, concessi per 500 euro all’anno (campetti da tennis) e 1000 euro all’anno (calcio a 5). Impianti, questi ultimi, che versano in condizioni fatiscenti e quasi certamente dovranno essere ammodernati».

Infine: «Ci chiediamo se per un Comune che da due anni è in dissesto finanziario una concessione al ribasso sia rispondente al concetto di economicità, principio base della buona gestione della pubblica amministrazione, che a quanto pare dalle nostre parti si disconosce».

E «siamo inoltre convinti che la tempistica di questi bandi di affidamento sia quantomeno sospetta, sicuramente del tutto inopportuna e inappropriata, ma il modus operandi non ci sorprende».

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