CORIGLIANO ROSSANO (Cs) – «Non possiamo che accogliere con soddisfazione e rilanciare l’appello dell’ex sindaco comunista Tonino Caracciolo alla magistratura ed alle forze dell’ordine affinché vigilino come attenzione scrupolosa su tutto ciò che da oggi e fino alla celebrazione delle elezioni amministrative può e potrà essere minimamente sospettato di voto di scambio e di favoreggiamento di clientela politica abusando delle proprie funzioni pubbliche ed istituzionali, a partire dall’induzione a far passare come concessioni feudali la normale fruizione dei diritti fondamentali del cittadino-utente».
E’ quanto afferma in una nota stampa la coalizione per Pasqualina Straface sindaco.
«Non soltanto crediamo che Caracciolo abbia ragioni da vendere nel sospettare che l’aria sia gravemente inquinata – incalzano – ma riteniamo che il suo invito debba essere subito preso in seria considerazione da quanti hanno il dovere di garantire una svolgimento trasparente, sicuro e sereno della dialettica politica tra forze e compagini diverse chiamate a confrontarsi solo ed esclusivamente sui contenuti e sul futuro di Corigliano-Rossano.
Vigili e intervenga, quindi, la Procura della Repubblica su tutto quanto sta avvenendo in queste settimane negli uffici pubblici comunali, con il trasferimento di personale da un ufficio all’altro, con le forniture di servizi, nelle procedure di affidamenti e concorsuali e più in generale nell’amministrazione ordinaria e straordinaria della cosa pubblica.
Ha fatto benissimo Caracciolo e siamo al suo fianco: ai cittadini di Corigliano-Rossano va garantita la massima libertà di espressione, azzerando tutte le probabili ipotesi di condizionamento che si annidano nella mala gestione del potere pubblico, negli abusi delle proprie funzioni ed in una concezione feudale dei governati e del territorio.
Si allarghi l’occhio della magistratura, come dice bene l’ex sindaco Caracciolo, sulle pratiche di clientelismo che vengono fatte in queste ore, a partire da quelle gestite dagli uffici e dai vertici comunali nella consapevolezza che deve essere assolutamente arginato, senza se e senza ma, il rischio che le funzioni istituzionali, da quelle del Sindaco a quelle degli assessori ai dirigenti, in questa delicatissima fase elettorale sconfinino nel ricatto politico più degenere.
A partire dalla gestione da sempre inquinata e illegittima della comunicazione istituzionale e pubblica di questa città, da sempre interpretata dal sindaco pro-tempore come propaganda personale, come una faccenda squisitamente privata, come un affare proprio o al massimo della sua ristretta cerchia di amici, bypassando sistematicamente i canali e gli strumenti che la legge impone per il rispetto della trasparenza e della corretta informazione alla cittadinanza sull’utilizzo delle risorse pubbliche.
Vigili anche su questo la Procura: su quale sia il limite insuperabile tra l’abuso delle proprie funzioni pubbliche di governo e che impongono la istituzionalità della comunicazione e l’utilizzo di fatti e vicende meramente istituzionali come spot personali per fare pura campagna elettorale ma con le risorse della comunità.
Perché questo, al pari del clientelismo e del voto di scambio da indagare e reprimere, è anch’esso un reato e anch’esso, al di là dell’invocazione ideologica delle forze del bene su quelle del male, offende, inquina e calpesta la dignità e l’intelligenza di tutti, le regole e la democrazia».