CETRARO (Cs) – I consiglieri comunali di maggioranza della coalizione Cambiamo Cetraro, Ermanno Cennamo, Tommaso Cesareo, Barbara Falbo, Carmen Spaccarotella, Gabriella Luciani, Carmen Martilotta, Laura Losardo, Franco Lanza, tranne il presidente del consiglio comunale Giovanni Rossi che ha bocciato la dichiarazione di default del Comune di Cetraro, difendono a spada tratta la decisione del dissesto e in una nota comune replicano alla minoranza.
«Il consiglio comunale del 6 u.s. ha approvato con i soli voti della maggioranza ad eccezione del presidente del consiglio il dissesto finanziario per come proposto dagli organi tecnici competenti – spiega Cambiamo Cetraro in una nota stampa – Con una brillante relazione introduttiva il vicesindaco ha snocciolato i numeri, le cifre e le cause che hanno provocato il dissesto».
Un resoconto «confortato dalle relazioni dell’organo di revisione e del responsabile del servizio finanziario che certificano e dichiarano che l’ente non può garantire all’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili».
Ciò vuol dire che «esistono nei confronti dell’ente locale crediti certi, liquidi ed esigibili di terzi cui non si può fare validamente fronte con le modalità di cui all’art 193, nonché con le modalità di cui all’art 194 per le fattispecie ivi previste; che la massa debitoria ammonta ad euro 5.075,411,36 riconducibile in parte a sentenze esecutive ed in parte a spese prive di copertura finanziaria (fatture energia elettrica, servizio idrico, ecc.) tutti debiti rinvenienti dalle amministrazioni precedenti».
«La minoranza, prima della lettura di detta relazione, – precisa Cambiamo Cetraro – ha messo in scena una solfa di circa 4 ore chiedendo il differimento del consiglio poiché non era presente il revisore pur sapendo che l’obbligo di detto organo è predisporre una dettagliata relazione sulle cause del dissesto, puntualmente allegata agli atti del consiglio, e che nessuna norma obbliga la presenza dello stesso in consiglio.
D’altronde rintracciato telefonicamente nella fase di sospensione del consiglio ha confermato la validità della sua relazione, ha specificato che non vi è obbligo alcuno per il revisore della presenza in consiglio pur essendo nel caso specifico impedito per ragioni di salute.
Ad onor del vero c’è da aggiungere che se la richiesta da parte delle minoranze consiliari circa la presenza del revisore fosse stata animata dalla volontà di capire meglio le cause della notevole massa debitoria (5.075,411,36) avrebbero potuto all’uopo interrogare il responsabile del servizio finanziario presente in consiglio, consapevoli che la relazione del revisore (organo di controllo) è propedeutica alla richiesta che il responsabile del servizio finanziario (organo di gestione) con propria relazione chiede al revisore».
Ora per Cambiamo Cetraro «è tempo di rimettere a posto i conti dell’ente e proseguire con l’opera di risanamento – conclude la nota della maggioranza – responsabilità e cambiamento che mirano a dare un’immagine di una comunità che vuole guardare al futuro, con la consapevolezza di lasciare alle future generazioni un bilancio senza debiti e riequilibrato».
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