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Caldiero (Cetraro in Azione): «Città spinta verso il baratro da una sciatteria mai vista nella nostra storia politico-istituzionale»

Comune in dissesto. «Il decreto di fallimento che solo la maggioranza di “Cambiamo Cetraro” ha voluto testardamente quasi fosse una ripicca tipica paesana»

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Nel riquadro Francesco Caldiero, coordinatore Cetraro Azione

CETRARO (Cs) – Duro attacco del coordinatore del movimento Cetraro in Azione, Francesco Caldiero in merito alla dichiarazione di default del Comune di Cetraro.

«La cifra del dissesto è tutta nel documento di quelle poche forze politiche rimaste a sostenere la maggioranza che governa Cetraro – esordisce Caldiero – Era già accaduto che rispetto alla situazione finanziaria vi fossero stati reiterati errori di interpretazione.

Non si spiega come sia possibile che dal 2020 ad oggi la giunta comunale non sia stata capace di gestire un bilancio che una normale massaia, di una normale famiglia, avrebbe gestito meglio in quattro anni.

Siamo partiti dall’adesione al piano di rientro per giungere ad un dissesto di cui la maggioranza che governa Cetraro non ha contezza – accusa Cetraro in Azione – come dimostrano i reiterati documenti prodotti da “Cambiamo Cetraro” che evidenziano una confusione totale rispetto ai ruoli e alle funzioni che ognuno esercita.

È davvero stupefacente notare come, chi dovrebbe tutelare gli interessi della città in tema di bilancio confonda la Corte dei Conti con il revisore dei conti o, peggio ancora, il ruolo e la funzione del dirigente del settore finanziario con il ruolo e la funzione dello stesso revisore dei conti».

E proprio da queste «pericolose confusioni, viene fuori un quadro desolante che certifica un solo obiettivo che accomuna ormai “quattro amici al bar” impegnati a mantenere il potere della città fino al termine della legislatura».

Caldiero ricorda che «la richiesta di avere un confronto con il revisore dei conti, sollecitata da Cetraro in Azione in consiglio, deriva solo dal fatto che il revisore nella sua relazione ha lasciato intendere che esistono situazioni debitorie “sottostimate”».

Per questa asserzione «la presenza del revisore in aula, e non del dirigente di ragioneria, avrebbe potuto chiarire queste gravi affermazioni e confrontarsi con i consiglieri comunali tutti al solo fine di dare un qualificato contributo ed evitare che si liquidasse una pratica che ha definitivamente spento le luci della città.

Ci dispiace leggere esternazioni offensive e allusive verso coloro i quali in questi mesi hanno mantenuto il rispetto umano nei confronti di situazioni delicate che speriamo possano risolversi al più presto possibile.

La tregua e il silenzio stampa di questi mesi si sono interrotti solo ed esclusivamente per evitare il deragliamento totale di una città che da ieri è praticamente fallita – incalza il coordinatore Caldiero – Si pensi solo al fatto che tutte le imposte e le tasse locali sono aumentate nella misura massima consentita.

Si pensi anche ai contributi alle associazioni che tenevano viva la città e che non potranno godere più neanche di un solo euro. Si pensi alla Festa del nostro Santo Patrono che non potrà più essere finanziata dal Comune. O, ancora, si pensi ai giochi rionali e agli spalti che non potranno essere più garantiti.

La nostra è una battaglia tutta politica e ci dispiace, enormemente ci dispiace, se qualcuno potesse pensare che rispetto al dramma che vivranno i cittadini per cinque lunghi anni, si potesse ancora stare in silenzio per non disturbare chi a tutti i costi vuole mantenere prebende e stipendi che non hanno più nessuna ragione di esistere visto il decreto di fallimento che solo la maggioranza di Cambiamo Cetraro ha voluto testardamente quasi fosse una ripicca tipica paesana.

Cetraro in Azione è impegnata a condurre un’azione di verità insieme a tutte le forze politiche che hanno osteggiato questo cervellotico dissesto consapevoli, ormai, di avere una maggioranza schiacciante nella città», conclude Francesco Caldiero.

Non si spiegherebbero le prese di posizione di privati cittadini, di professionisti, di alti dirigenti della nostra comunità che hanno compreso il baratro verso cui è stata ostinatamente spinta la città da una sciatteria mai vista nella storia politico-istituzionale della nostra città».

fiorellasquillaro@calabriainchieste.it