CETRARO (Cs) – Il presidente del consiglio comunale di Cetraro, Giovanni Rossi, si è dimesso.
Le motivazioni della decisione sono spiegate in un video postato sul suo profilo social. La decisione che arriva dopo aver bocciato la dichiarazione di dissesto approvata, dal resto della sola maggioranza, nel consiglio comunale di sabato 6 aprile 2024.
«Ritengo opportuno intervenire per chiarire i motivi per cui sabato scorso mi hanno indotto a votare contrario alla dichiarazione di dissesto finanziario del nostro ente locale – esordisce l’avvocato Giovanni Rossi – Si tratta di una motivazione di natura prettamente di natura logica e non politica o tecnica.
Ho votato contro il dissesto finanziario perché il dissesto comporterà una serie di restrizioni da un punto di vista gestionale per cui tutti quegli intenti, azioni, finalità che erano contenute nel programma politico di Cambiamo Cetraro non potranno più essere concretamente messe in esecuzione.
Tant’è che ho affermato che la dichiarazione di disseto finanzio decreta il fallimento del programma politico di Cambiamo Cetraro. Lo dico perché vorrei chiarire che io non ho detto che era fallimentare il programma politico di Cambiamo Cetraro, ho detto che è fallita quell’idea perché non ho più la possibilità di darvi concreta esecuzione».
Chiarito questo punto Rossi prosegue dicendo che: «Ritengo che questa mia presa di posizione comporti un ulteriore passo dettato dalla opportunità e dalla coerenza. Io credo di aver assolto al mio mandato di presidente del consiglio comunale attenendomi sempre a quello che mi impongono le norme e i regolamenti.
Il mio compito fondamentale è quello di garantire e tutelare le prerogative dei consiglieri comunali e di vigilare sull’agire democratico del consiglio comunale. Ritengo che durante questi anni ho sempre perseguito questi obiettivi, sono sempre rimasto neutrale e non ho mai espresso valutazioni di natura politica. Semmai – prosegue l’ex presidente del consiglio comunale – ho criticato ricorrendo sempre a percorsi logici, per cui non penso di aver violato i miei obblighi.
Ciò nonostante, credo sia opportuno che questa carica oggi venga rimessa nuovamente nelle mani della massima assise affinché il consiglio comunale si determini nell’individuare, colui o colei, che ritiene abbia le qualità per tutelare, attraverso un’azione neutrale, maggioranza e minoranza. E come ho detto tempo fa – conclude – anche coloro i quali hanno una rappresentanza politica nel nostro territorio, benché non abbiano ottenuto quei voti che gli avrebbero garantito uno scranno a palazzo Pallottini».
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