Pino Losardo

CETRARO (CS) – Noi Moderati torna ad incalzare l’amministrazione comunale di Cetraro sul dissesto finanziario, approvato dalla sola maggioranza, nell’ultima seduta del consiglio comunale il 6 aprile scorso.

«Approvare il dissesto era l’ultima spiaggia, per gli amministratori comunali, per evitare lo scioglimento del consiglio e ritornare anzitempo a casa. Il resto è solo una patetica farsa – afferma il commissario del partito Pino Losardo – Sembra fantascienza, purtroppo è realtà».

L’approvazione del dissesto, nella seduta consiliare di sabato scorso «è stata, per gli attuali governanti, l’ultima ancora di salvataggio per evitare lo scioglimento del consiglio e levare le tende dal Palazzo. Ma la proclamazione del dissesto, fa letteralmente a brandelli tutta una ben fornita letteratura precedente di studi e deduzioni contabili, posti come premesse ineluttabili ad uno stato imminente di fallimento totale del sistema economico-finanziario di un Ente, per cui l’unico rimedio non poteva non essere che quello di dichiarare bancarotta e mettersi nelle mani amorevoli dello Stato rigeneratore.

Contrariamente a quanto accade nel resto del mondo, e con questi sconsiderati personaggi che ci ritroviamo a guida dell’amministrazione alle nostre latitudini paesane, e solo alle nostre, si può pensare di essere in dissesto, anche al quinto anno di consiliatura. Anche, cosa orrida, dopo aver approvato per quattro esercizi finanziari di fila i bilanci di previsione annuali e pluriennali, dando atto, nella solennità del civico consesso, del raggiungimento del necessario pareggio degli stessi. E sfoggiando, ancor più, tutti i pareri favorevoli e i visti di regolarità contabile del controllo interno dell’Ente.

Tutti sanno – spiega Losardo – che il dissesto è il totale fallimento finanziario di un Ente, nel caso non sia più in grado di assolvere alle sue funzioni e ai servizi indispensabili. Esistono, nei suoi confronti, crediti liquidi ed esigibili di terzi, cui non si possa fare validamente fronte con le modalità ordinarie previste dalla legge. Piuttosto che andare a casa, chissenefrega se l’evoluzione del dissesto, viene rimessa sulle spalle dei poveri cittadini. Cosa importa se ci vorranno altri cinque anni di sacrifici e di gogna tributaria per mitigare gli effetti del fallimento?

Questi cinque anni di sacrifici «si aggiungeranno ai 3 anni di persecuzione fiscale già trascorsi. Saranno in tutto 8, gli anni in cui saranno levati d’imperio soldi in abbondanza dalle tasche dei martoriati, residenti e non residenti, di questa città – sottolinea Noi Moderati – In nessun’altra realtà comunale della Penisola è mai accaduto che un dissesto finanziario sia durato 8 anni. Sta succedendo a Cetraro, purtroppo, mentre un’abile comunicazione distrattiva di Palazzo, anche da remoto, fa di tutto per rivolgere altrove l’attenzione della pubblica opinione».

Noi Moderati vuole vederci chiaro in questa vicenda per questo il commissario Losardo fa sapere che «il partito chiederà con forza, nei prossimi giorni, la presenza in consiglio del revisore dei conti, assente per indisposizione fisica al momento della lettura in aula della sua dettagliata relazione sulle cause che sono state alla base della proclamazione del dissesto».

Da tempo Noi Moderati «denuncia pubblicamente l’illegittimità dei bilanci di previsione 2022-2024 e 2023-2025. Un’accusa che difficilmente potrà essere smontata in fase di controllo giurisdizionale. Ma, questo lo vedremo. Adesso, bisogna che tutte le forze politiche e consiliari, di maggioranza e minoranza, concorrano a ripristinare lo stato di diritto nella nostra massima istituzione cittadina. Altrimenti, non si va da nessuna parte».

«Cetraro è l’unico Comune in Italia a non sapere, documentalmente, se gli è stata rifiutata l’ammissione alla procedura del pre-dissesto, da parte del Ministero dell’Interno. E sono trascorsi tre anni dal momento della richiesta. Tutto fa pensare che, questo, sia il più tenebroso dei misteri che hanno interessato la gestione del nostro Comune negli oltre 75 anni di repubblica democratica». Ma è possibile che un’amministrazione comunale non intraprenda tutte le iniziative più opportune per difendere, la sua stessa credibilità? – si chiede Losardo – A meno che non si è voluto far emergere pareri oltremodo imbarazzanti, come quelli rilasciati dall’organo di revisione su bilanci consuntivi e bilanci di previsione, in forma apertamente antitetica e contraddittoria. O inspiegabili pareri favorevoli per la regolarità contabile e la regolarità tecnica, poste sugli ultimi due bilanci di previsione, chiaramente viziati dal conteggio di risorse di entrata praticamente inventate».

Sarebbe interessante sapere «che fine hanno fatto le entrate tributarie riscosse con tariffe al massimo della loro espressione e giustificate con la vigenza di uno stato di predissesto assolutamente inesistente? Non si metta nel mezzo, a tal proposito, la sentenza della corte Costituzionale, n.224, del 22 dicembre 2023, perché sul fallimentare iter della procedura del predissesto, non c’entra, né dalla porta, né dalla finestra, piuttosto addebitabile a colpevoli condotte negligenti e omissive dell’interessato apparato di gestione dell’Ente.

Non finiremmo mai di apprezzarlo per il prezioso contributo che darebbe al confronto democratico nella nostra città. Ringraziamo anticipatamente, pertanto – conclude Losardo – colui che, fornito di tanta buona volontà, voglia demolire interamente, con diversa versione, tutte le presunte verità che questo partito va ripetendo da tempo immemorabile. E così sia».

fiorellasquillaro@calabriainchieste.it