COSENZA – Il consigliere comunale di Cosenza, Giuseppe Ciacco, esponente della minoranza in seno al consiglio provinciale cosentino, interviene con una nota contenente una dura analisi politica sul nuovo piano di riorganizzazione della rete ospedaliera calabrese che, secondo il governatore calabrese Roberto Occhiuto, è stata approvata a livello ministeriale (https://www.calabriainchieste.it/2024/04/10/sanita-occhiuto-ok-dei-ministeri-a-rete-ospedaliera-calabria-ottimo-risultato/).
«Se non fosse una questione drammaticamente seria – si legge nella nota di Ciacco – direi che siamo al cospetto della riproposizione, riveduta e corretta, di “oggi le comiche”.
Si, proprio, così. Il governatore della Calabria, dopo aver pateticamente collezionato due sonore sconfessioni, con il DCA n. 69 del 14.03.2024, ha partorito la terza versione del piano della Riorganizzazione della rete ospedaliera regionale.
Ebbene, il piano – così per come prescrive la normativa vigente – è stato trasmesso all’esame congiunto del Ministero della Salute e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, il primo, guidato dall’indipendente di destra Orazio Schillaci, il secondo, guidato dal leghista Giancarlo Giorgetti.
Il verdetto interministeriale è stato, semplicemente, burlesco.
Infatti al tavolo capitolino è accaduto esattamente questo: i feudatari del centro destra romano, sull’altare sacrificale del partigiano tornaconto elettorale, funzionale alle imminenti elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, hanno solo apparentemente, approvato il piano, perché, viceversa, nella sostanza il piano è stato ancora una volta brutalmente bocciato», essendo stato approvato – denuncia Ciacco – «con un vincolo capestro e mortifero».
Perché? Ecco la risposta:
«Il vincolo dispone l’obbligatoria e irretrattabile soppressione di 35 reparti, da attuarsi, inderogabilmente, nel prossimo quinquennio.
Sono stati cancellati 35 reparti! Il che significa che, entro il 2030, andranno al macero, dati alla mano, circa 800 posti letto. Un’autentica ecatombe. Che diventa, ancora più catastrofica, se posta in correlazione con la mancata, sciagurata, attivazione di altri 1000 posti letto, previsti nell’omologo piano, approvato nel 2016.
Insomma, i “predatori” del centro destra hanno, letteralmente, sfasciato la rete ospedaliera calabrese. Infatti, i due ministeri hanno decretato l’approvazione di un piano, che, contestualmente, è stato, da loro stessi selvaggiamente sventrato.
E’ un inedito assoluto: in Italia, non era mai successo che un piano della riorganizzazione delle rete ospedaliera venisse dichiarato approvato, previa falcidia non di un reparto, non di due reparti, non di dieci reparti, ma di 35 reparti.
Una voragine apocalittica! E, dalla cittadella regionale, in chiaro e reiterato stile omertoso, nessun comunicato è stato diramato in tal senso, salvo una laconica dichiarazione, annunciatrice della farsesca approvazione. E nessuno dice perché i 35 reparti sono stati cancellati».
Domande: «Quale scempio degli standard ministeriali? Quali saranno i 35 reparti che cadranno sotto la scure della feroce mannaia draconiana?»
«Insomma, in Calabria, il sistema sanitario pubblico è stato indecentemente massacrato. E l’indecente massacro è, forse, figlio di qualche inconfessabile ragione?»