CATANZARO – La consigliera comunale, Daniela Palaia interviene sul riordino della rete ospedaliera catanzarese.
«Da qualche settimana, il sindaco Nicola Fiorita ha avviato una serie di incontri tesi a raccogliere le opinioni e i contributi operativi di tutti gli attori coinvolti nella programmazione degli interventi di riordino della rete ospedaliera di Catanzaro», ha riferito Palaia.
A tutt’oggi, «dovrebbero essere oltre 300 i milioni di euro destinati a Catanzaro per le strutture ospedaliere. In dettaglio, si tratta di circa 170mln per il “nuovo” ospedale, di circa 40 per il Pugliese-Ciaccio e di circa 25 per il nuovo Pronto Soccorso da approntare al Policlinico nel quartiere Germaneto. A queste somme dovrebbero aggiungersi altri 82mln messi a bilancio dall’Inail».
Tra un paio di settimane, quindi, Regione Calabria e Ministero della Salute «dovranno sottoscrivere l’accordo di programma che renderà disponibili tali somme, al netto di ingiustificabili “sorprese” dell’ultima ora».
Invitato dalla Quarta Commissione consiliare a riferire sul tema, su iniziativa della presidente Manuela Costanzo, «il sindaco ha tratteggiato il percorso sin qui seguito, impegnandosi a coinvolgere i consiglieri comunali: un passaggio importante perché, com’è noto, sarà proprio il civico consesso a esprimersi sulla collocazione del “nuovo” ospedale, come già fece nel 2016 prima che intervenissero la pandemia e la fusione tra le aziende ospedaliere cittadine, circostanze che hanno ridisegnato di fatto i fabbisogni e le esigenze sanitarie dei cittadini di Catanzaro e dei calabresi».
Una prima riflessione «mi induce a dire che l’impiego delle somme dovrebbe essere inteso prioritariamente come razionalizzazione degli spazi disponibili in base alle funzioni e alle prospettive di sviluppo: a Germaneto, ad esempio, sono ancora molti i posti letto che potrebbero essere attivati negli spazi superstiti e, di conseguenza, dovrebbero essere riorganizzati i reparti e le specialistiche in modo da renderli coerenti con il previsto secondo pronto soccorso».
Al “Pugliese”, «una parte degli attuali reparti sono stati oggetto di ristrutturazione e, dunque, risulterebbe un evidente sperpero di denaro dismettere o sottoutilizzare strutture che, invece, andrebbero valorizzate. E ancora: nella rete delle strutture non può ignorarsi l’esistenza delle strutture “Ciaccio” e “Mater Domini”, anch’esse da ottimizzare in termini di spazi e funzioni, sempre nell’ottica di un generale assetto di sistema che richiede armonizzazione delle funzioni più che vacui interventi costruttivi».