COSENZA – Trovandosi sotto soglia per non aver raggiunto il target per accedere ai fondi per l’assistenza domiciliare integrata, la Calabria avrebbe “taroccato” i flussi.
E’ questo il senso della denuncia di Giuseppe Ciacco, consigliere comunale di Cosenza, che interviene con una pepata analisi di critica politica.
«E’ vero: per l’anno 2023, alla Regione Calabria sono stati accreditati 30 milioni per l’assistenza domiciliare integrata», prende atto.
E aggiunge: «Lo stanziamento è stato, anche, oggetto di una conferenza stampa indetta dal Governatore. E, tuttavia, nel corso della conferenza stampa, il contegno del Governatore non è stato, come al solito, tronfiamente, scoppiettante. Costui ha mantenuto un tono, inusualmente, dimesso.
Come se stesse perfezionando un adempimento, liturgicamente, protocollare. Eppure, stava dando notizia dell’arrivo di 30 milioni di euro. E, allora, la postura compassata mi ha insospettito.
Come mai, costui, che è l’emblema dell’insolente tracotanza, questa volta, volava basso? E così, ho voluto approfondire la questione. E, approfondendo, approfondendo, ho scoperto la magagna. La Calabria era sotto soglia; non aveva raggiunto il target per accedere ai fondi.
E, allora, che cosa ha escogitato l’armata Brancaleone di stanza alla Cittadella regionale?», denuncia ancora.
In perfetto stile dinastico ha taroccato i flussi trasmessi a Roma. E come sono stati taroccati? Sono stati taroccati in questo modo: la Regione Calabria ha inserito nei flussi dell’assistenza domiciliare integrata anche le visite specialistiche effettuate a domicilio.
Però, le visite specialistiche domiciliari non rientrano tra le prestazioni imputabili a titolo di assistenza domiciliari integrata: infatti, queste visite, hanno un autonomo fondo di finanziamento.
Tant’è vero che molte visite specialistiche domiciliari, effettuate, nel 2023, sono state già retribuite, indipendentemente dai fondi dell’assistenza domiciliare integrata.
Della serie: le visite specialistiche a domicilio, in Calabria, sono delle ballerine, dotate del dono dell’ubiquità e, come tali, alla bisogna, si esibiscono, simultaneamente, su due palcoscenici distinti e separati.
Insomma, i 30 milioni sono stati carpiti, gonfiando i flussi dell’ADI e contabilizzando due volte le visite specialistiche effettuate a domicilio. Il che traduce una pratica, spudoratamente, illegittima, degno di una camarilla, spregiudicatamente, avvezza ai più torbidi artifici finanziari», denuncia Ciacco. Sarà così? Si accettano repliche in contraddittorio: info@calabriainchieste.it