Il consigliere Orazio Mannarino

AMANTEA (Cs) – Il consigliere comunale di minoranza, Orazio Mannarini, ha dato voto contrario al bilancio di previsione, portato all’approvazione questa mattina in consiglio comunale.

Una decisione, quella di Mannarino, assunta con cognizione di fatto e valutata attentamente dopo aver esaminato i due anni di gestione della cosa pubblica da parte del governo Pellegrino.

E nessuno, più di un ex consigliere di maggioranza, può sapere come è stato amministrato il Comune di Amantea in questo periodo.

Intanto, una premessa è doverosa: «Il bilancio è un documento che ha un grande valore: descrive le risorse finanziarie che l’ente ha a disposizione, indica da dove provengono e come si intende impiegarle per il bene della comunità».

Si tratta «di uno dei cardini intorno al quale ruota la vita dell’amministrazione. L’approvazione del bilancio di previsione è di conseguenza tra gli atti politici più pregnanti, perché prevede la programmazione per l’utilizzo delle risorse pubbliche».

Veniamo al dunque: «Il documento economico-finanziario che oggi il Consiglio Comunale è chiamato ad approvare risulta invece vuoto nei contenuti e nelle idee, lontano da novità. Un semplice documento compilativo, che si regge su previsioni che rischiano poi di non trovare ristoro in fase consuntiva. C’è la tecnica, l’affanno affinché “tutto quadra” (e comunque solo sulla carta, perché a mio avviso c’è il rischio concreto che si stia esponendo l’Ente ad un ulteriore deficit) manca la politica, la visione a lungo raggio di una città e della sua comunità».

E’, in definitiva «un bilancio che fotografa le carenze e le difficoltà dell’amministrazione e della sua guida: evanescente, inadeguata ed assolutamente priva di un progetto di riequilibrio finanziario dell’ente, che è l’obiettivo primario sul quale si sarebbe invece dovuto lavorare».

La manifesta «incapacità ad individuare e sperimentare tutte quelle misure necessarie alla lotta all’evasione, nonostante un ufficio tributi dotato di una banca data e di un software gestionale all’altezza, e l’inconcepibile marcia indietro sulle necessarie assunzioni del personale (peraltro autorizzate), costituiscono due esempi lampanti del modus operandi di Pellegrino e della sua giunta».

Il voto di oggi «non è soltanto legato ad una valutazione del documento di bilancio. E’ un voto che intendo esprimere andando anche a ritroso, rileggendo i due anni di amministrazione del sindaco e della sua giunta. Ed è un voto decisamente contrario».

Contrario «alla mancanza di democrazia, trasparenza e partecipazione che fin dall’inizio ha profondamente connotato questa amministrazione. Contrario allo stile ed ai metodi di governo, o meglio di gestione del potere, che la contraddistingue. Contrario al tradimento perpetrato, alla mancanza di risposte alle sollecitazioni, ai bisogni, alle istanze ricorrenti dei cittadini elettori e di quanti, all’indomani del voto, avevano pubblicamente manifestato la disponibilità a collaborare perché animati da speranza e fiducia in un cambiamento reale».

Per quanto esplicitato, «dichiaro il mio voto contrario all’approvazione del Bilancio di Previsione Finanziario relativo agli anni 2024/2026».

stefaniasapienza@calabriainchieste.it