COSENZA – Dopo il sit in di sabato scorso davanti alla clinica privata Sacro Cuore di Cosenza, il movimento delle mamme calabresi hanno inviato una missiva al presidente della regione Calabria, Roberto Occhiuto per chiedere di fare un passo indietro sulla decisione di chiudere il Punto nascite della clinica convenzionata.
«Scriviamo in rappresentanza delle mamme in particolare della provincia di Cosenza che qualche giorno fa hanno appreso della Sua decisione, quale commissario ad acta per l’attuazione del Piano di Rientro dai Disavanzi del Servizio Sanitario della Regione Calabria, in materia di riorganizzazione del sistema sanitario regionale, di chiudere due importanti fulcri per la nostra città: la terapia intensiva pediatrica e il punto nascita della clinica Sacro Cuore», si legge nel documento.
Queste decisioni, «da mamme, hanno creato profonda preoccupazione, anzitutto, perché determineranno il venir meno di un fondamentale diritto sancito dall’Oms: il diritto di scegliere il luogo del parto. La struttura che intende chiudere, a nostro avviso, anche per le esperienze personali che in essa abbiamo vissuto, fornisce non solo assistenza medica ma anche supporto psicologico durante un momento fondamentale per la vita di una mamma e per tutta la famiglia. La maternità è un’esperienza unica e complessa: col provvedimento di cui si tratta a molte donne e future mamme verrà negata la possibilità di accedere ad un ambiente professionale, non solo a livello medico, ma anche psicologico».
Altra preoccupazione che «le rappresentiamo riguarda la possibilità di partorire nel centro più vicino a casa: col venire meno di una struttura che realizza oltre 1000 parti l’anno ci sarà inevitabilmente un sovraccarico di richieste verso il più vicino ospedale dell’Annunziata, con rischio concreto, di essere ricollocati negli ospedali di Cetraro e Castrovillari, ben distanti da Cosenza».
Stesso discorso vale «per la terapia intensiva pediatrica: qualora uno dei nostri figli dovesse avere necessità così serie da richiedere una terapia intensiva, non potranno ricevere le cure necessarie in loco: si rischierà, anzi, di perdere minuti preziosi per la loro guarigione. Con la presente siamo, quindi, a chiederLe una modifica del provvedimento in questione nel senso di confermare la presenza in città del punto nascita della Clinica Sacro Cuore e della terapia intensiva pediatrica. Ci affidiamo alla sua sensibilità parlando non solo al politico ma anche al genitore: non privi la nostra città di presidi così importanti per le nostre famiglie».