CETRARO (Cs) – Nella giornata di mercoledi, la Garante regionale della Salute, Anna Maria Stanganelli, come annunciato nei giorni scorsi, si è recata per effettuare un sopralluogo presso il presidio Ospedaliero di Cetraro, a seguito delle segnalazioni di alcune mamme di piccoli degenti ricoverati in Pediatria, relative alla qualità del servizio di somministrazione dei pasti somministrati nel presidio di Cetraro, veicolati da un centro di produzione esterno alla struttura, che secondo quanto segnalato dalle mamme, attraverso immagini, audio e video, venivano serviti in giorni diversi da quelli di effettiva preparazione, riscaldate in loco come il brodo e il pollo, rilasciando odori e sapori sgradevoli (https://www.calabriainchieste.it/2024/04/16/garante-della-salute-avvia-controlli-sul-servizio-mensa-della-pediatria-di-cetraro/).
Foto e video dimostrano che, in alcuni casi, i pasti sono stati forniti lo stesso giorno della scadenza riportato sulla etichetta (https://www.calabriainchieste.it/2024/04/13/pasti-preparati-a-rossano-serviti-tre-giorni-dopo-riscaldati-ai-bimbi-della-pediatria-di-cetraro-video/)
La Garante, accompagnata dal direttore del presidio, Ercole Cosentino, ha visitato il reparto di Pediatria, diretto da Massimo Barreca, soffermandosi ad interloquire con personale di reparto, con le mamme dei piccoli pazienti, e con la direttrice Lucia Lucibello e la dietista dell’Azienda Ladisa, che gestisce l’appalto.
La direttrice ha illustrato alla Garante le modalità di espletamento del servizio, che prevede la preparazione dei pasti in regime refrigerato (cook and chill), come previsto dal capitolato di gara.
«I pasti sono preparati al massimo nei due giorni precedenti a quello del consumo», si legge in una nota. «Subito dopo la preparazione – aggiunge la nota – i contenitori gastronorm in acciaio sono abbattuti alla temperatura di tre gradi centrigradi, etichettati con l’indicazione della data di preparazione e la data di scadenza (5 giorni incluso il giorno di preparazione) e stoccati nelle celle frigorifere del centro cottura.
I pasti refrigerati sono quindi smistati e veicolati presso i terminali di distribuzione elencati (presidio ospedaliero di Castrovillari, presidio ospedaliero di Trebisacce, Capt Lungro, Capt Cariati, Presidio Ospedaliero Mormanno, Presidio Ospedaliero di Cetraro e Presidio Ospedaliero di Paola), con automezzi refrigerati dotati di regolare autorizzazione sanitaria rilasciata dall’Asl, competente per territorio».
E ancora: «Su ogni contenitore è posta un’etichetta con l’indicazione della pietanza contenuta e del terminale di destinazione. Prima della somministrazione, i pasti refrigerati rinvenuti presso le strutture ricettrici sono rigenerati alla temperatura di almeno 75 gradi centrigradi. Il lotto delle pietanze è dato dalla data di preparazione.
La Garante ha voluto personalmente verificare la qualità dei pasti, unendosi ai piccoli degenti del reparto di pediatria, per il pranz»o.
«Comprendo le preoccupazioni delle mamme, che avevano segnalato criticità durante la consumazione dei pasti; tuttavia le date di produzione e di consumazione del pasto, riportate sulle etichette, rispettano gli standard previsti dal capitolato di gara.
Ho trovato – ha dichiarato la Garante – una situazione di normalità, vista la complessità con cui opera la società aggiudicatrice del servizio, che a quanto accertato, pone in essere tutte le attività di conservazione degli alimenti che vengono proposti come contrattualmente stabilito».
«Ho consumato unitamente ai bimbi il pasto e ho potuto constatare che era ben corredato di condimenti (formaggio parmigiano, chiuso ermeticamente oltre a una monodose parimenti confezionata e sigillata di olio extravergine d’oliva), per singolo degente, qualità del pasto buona, con disponibilità da parte dell’azienda a operare delle correzioni, su suggerimento del reparto.
Continuerò a vigiliare – ha concluso la Garante –  affinchè i livelli qualitativi vengano rispettati».