CALABRIA – «Quello che stanno vivendo i proprietari degli stabilimenti in Calabria, come un po’ nel resto della penisola, è davvero preoccupante.
I dati di Legambiente rendono l’idea sulle dimensioni del problema: in Calabria il totale di concessioni di demanio marittimo è di 4.665, delle quali 1.677 per stabilimenti balneari, per un totale del 29,4% di costa sabbiosa occupata.
In soldoni, si tratta di 15mila posti di lavoro, compresi gli stagionali, e di un giro d’affari di centinaia di milioni di euro».
A denunciare li crea iosa problematica è l’Europarlamentare di Azione, Giosi Ferrandino, sempre attento sui problemi che attanagliano la nostra regione.
Questa volta attenziona quanto stanno vivendo i proprietari degli stabilimenti balneari all’indomani della sentenza del Consiglio di Stato che lo scorso 30 aprile ha ribadito il “no” alle proroghe automatiche delle concessioni marittime.
«Tale atto – precisa – ha riaperto il caos in un settore che il Governo Meloni non è riuscito ancora a regolamentare, con effetti che rischiano di essere devastanti in Calabria proprio alla vigilia della stagione estiva. Ciò che più desta indignazione è non poter investire in un settore che non dà certezze sul futuro di una possibile nuova attività.
Questo blocca, ancora una volta, lo sviluppo di una regione che con quasi 800 km di costa dovrebbe poter investire e vivere di questo, incentivando il settore turistico al fine di poter offrire servizi eccellenti.
Pertanto – conclude – resterò vigile affinché vengano date risposte certe ma soprattutto soluzioni concrete e non soluzioni tampone».