CATANZARO – Educare all’uso sano, sicuro, legale e consapevole degli strumenti di comunicazione, entrando in questo mondo nei tempi giusti e impostando già da subito correttamente la propria identità digitale: è questa la premessa essenziale per un uso che tuteli i ragazzi permettendo loro di cogliere tutti i vantaggi del web. Così come restituire valore alle relazioni, a portata di sguardo, senza il filtro di uno schermo.
È quanto emerso nel corso del convegno sul tema “I pericoli della rete nell’era della socialità digitale, aspetti clinici sociologici e giuridici” organizzato dal Lions Club Catanzaro Host assieme al Soroptimist Club di Catanzaro, tenuto nei giorni scorsi nella Casa delle Culture, Palazzo della Provincia di Catanzaro.
L’incontro è stato moderato dal presidente del Lions Club Catanzaro Host, Danilo Iannello, che ha evidenziato ai ragazzi presenti come gli strumenti digitali non vadano demonizzati, ma utilizzati con consapevolezza, traendo dagli stessi quanto di positivo offrono, senza però lasciarne condizionare la propria esistenza. In particolar modo ha tenuto a sottolineare come il mondo digitale possa affiancare quello reale, ma mai sostituirlo, richiamando l’attenzione dei presenti ai concreti rischi cui può esporre un utilizzo patologico della rete, soprattutto in punto di possibile desocializzazione, esortando i più giovani a privilegiare sempre i rapporti umani a quelli surrogati di natura digitale.
Prima di entrare nel vivo del confronto con gli studenti e le studentesse del Convitto “Galluppi” di Catanzaro e dell’Istituto Chimirri, che è stato molto attivo e coinvolgente, l’indirizzo di saluto rivolto dal sindaco Nicola Fiorita alla platea. Il primo cittadino ha parlato dell’importanza della responsabilità nell’uso della tecnologia, evidenziando che “l’accesso istantaneo alle informazioni porta con sé una grande responsabilità nel distinguere ciò che è vero da ciò che è falso, così come ciò che è sicuro da ciò che è pericoloso. Sia i giovani che i leader comunitari hanno un ruolo da svolgere nel promuovere un utilizzo responsabile della tecnologia per rendere la comunità un posto migliore”, ha concluso il sindaco.
L’immediato past governatore Francesco Scarpino ha messo in evidenza i rischi legati all’utilizzo della rete digitale, come il furto di identità e gli attacchi informatici, sottolineando l’importanza di un utilizzo responsabile della tecnologia da parte dei giovani: “Prestate attenzione e a imparare a utilizzare la tecnologia in modo equilibrato, bilanciando l’uso dei dispositivi con le relazioni sociali e comunitarie”.
Filippo Capellupo, presidente zona V- II Circoscrizione Distretto Lions 108 Ya, è riuscito a coinvolgere gli studenti incalzandoli con osservazioni sull’uso della rete in maniera consapevole: “Ci sono delle norme e delle regole che dovreste seguire e che ancora non conoscete, come il codice della privacy. Per essere liberi, anche dai condizionamenti di internet dovete studiare”.
Ma cos’è la rete? Come “immettersi” in maniera consapevole. Lo spiega con semplicità ed efficacia Stefania Muzzi, presidente del Soroptimist Club di Catanzaro, ingegnere informatico e insegnante che, oltre ad introdurre il concetto di rete per arrivare ai pericoli in cui possono imbattersi i più piccoli cercando semplicemente un videogioco con cui intrattenersi, ha stimolato domande e curiosità. Muzzi ha chiarito, prima di tutto, che l’uso quotidiano di internet, di per sé, non è garanzia di competenze digitali adeguate.
“Tutto quello che fate è controllato: non scaricate mai file di cui non sapete la provenienza, non condividete password, cancellate le mail di cui non conoscete la provenienza Ma in ogni caso è sempre importante parlare con i propri genitori o insegnanti quando”. Insomma, essere consapevole dei rischi di Internet per i bambini e parlarne spesso li aiuterà a sviluppare un maggior senso di responsabilità e la capacità di giudizio in merito all’uso di questo strumento.
«Mettendo in rete l’intero pianeta, Internet è una grande risorsa per creare contatti tra le persone in ogni parte del mondo. Possiamo usarlo per diverse attività come studiare, stare in contatto con gli amici, ma per capire la realtà che viviamo dobbiamo alzare lo sguardo – ha detto don Francesco Brancaccio, parroco della chiesa di San Giovanni Battista -. La rete è creata per dare opportunità e risorse ma serve una partecipazione attiva, essere in relazione per capire. Non è importante il numero delle persone con cui si entra in contatto, ma le persone che conosciamo davvero, di cui abbiamo il contatto. Altrimenti rischiamo di smarrirci».
Giuditta Lombardo, dirigente psicologo neuropsichiatria infantile e dell’adolescente, docente di psicologia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro ha spiegato cos’è la rete in modo semplice, sia per i bambini che per noi adulti utilizzando l’esempio delle reti dei pesci per illustrare il concetto di connessione tra persone e informazioni. La rete come un insieme di punti (persone) collegati da linee (processi), attraverso i quali passano le informazioni e le socializzazioni. Lombardo ha approfondito il tema dei rischi dell’utilizzo non controllato della rete, che può portare a conseguenze fisiche ed emotive. Tra le conseguenze fisiche, disturbi del sonno, la stanchezza visiva e la somatizzazione, ovvero disturbi fisici causati da problemi emotivi. Tra le conseguenze emotive, l’aumento della rabbia, dell’ansia e dello stress, oltre alla diminuzione delle competenze sociali. “Il periodo post Covid ha accentuato questi rischi, poiché ci siamo abituati a interagire di più tramite la rete, perdendo progressivamente le competenze sociali e aumentando le paure legate alla socializzazione – ha detto ancora -. È importante mantenere un equilibrio nell’utilizzo della rete, favorendo l’interazione diretta con la propria comunità, inclusi familiari, amici e insegnanti”.
«Molti ragazzi usano molto i cellulari, ma non sempre per fini utili. Forse conoscete meno le funzioni utili dei cellulari di quanto dovreste. Questo mi preoccupa, così come il fatto che in Italia ci siano più smartphone che persone già da due anni. Non voglio demonizzare questi strumenti, ma è importante essere consapevoli dei rischi – ha concluso il professore Domenico Bilotti – docente di diritto e religioni dell’Università Magna Graecia di Catanzaro – Un dato preoccupante riguarda l’uso dei social media. Molti passano più tempo a guardare le storie degli altri piuttosto che a interagire con gli altri. Questo è un segno di dipendenza e mi preoccupa profondamente. Bisogna essere consapevoli dei rischi e cercare un equilibrio nell’utilizzo di queste tecnologie».
A portare il proprio contributo al dibattito anche il dottor Giuseppe Raiola, Direttore del Dipartimento Materno-Infantile e Direttore SOC di Pediatria dell’Azienda Universitaria-Ospedaliera “Renato Dulbecco” di Catanzaro.
«È evidente che ci troviamo di fronte a una situazione critica che richiede una risposta urgente. La pandemia ha messo in luce la fragilità del nostro sistema sanitario e sociale nel rispondere alle esigenze dei giovani. Attualmente, ci sono due milioni di adolescenti con problemi mentali e tre milioni che soffrono di disturbi alimentari, con solo il 20% di essi che riesce a trovare aiuto – ha affermato Raiola – La pandemia ha portato anche a una crisi nell’istruzione e nella socializzazione dei giovani, con milioni di studenti che hanno dovuto affrontare la didattica a distanza senza accesso adeguato alla tecnologia. Questo ha aggravato ulteriormente la disparità sociale ed educativa, limitando la capacità di apprendimento dei giovani. Per affrontare questa crisi, è fondamentale un intervento immediato da parte delle famiglie, delle istituzioni educative e della società nel suo complesso. È necessario fornire sostegno emotivo, accesso alle cure e risorse educative per garantire il benessere e lo sviluppo sano dei giovani».