CATANZARO – Un appello e una richiesta urgenti per l’assunzione e la stabilizzazione di personale all’Azienda Ospedaliera Universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro.
Sono le istanze che Sergio Maida (Cisl Fp Catanzaro) e Dario Rizzo (Fials Catanzaro) indirizzano al governatore della Regione Calabria, al rettore dell’Umg e al sommissario straordinario della “Dulbecco” di Catanzaro.
La preoccupazione di Maida e Rizzo prende le mosse da «una attenta e approfondita presa d’atto delle effettive operatività e criticità che ormai da diversi anni si appalesano nelle strutture ospedaliere di Catanzaro afferenti all’Azienda Dulbecco».
Cisl Fp e Fials parlano anche della «persistenza di grave carenza di personale, infermieristico, di operatori socio sanitari, operatori tecnici e amministrativi che tende ad aggravarsi ogni giorno di più con gravi risvolti consequenziali per le prestazioni sanitarie correlate (oggi e da sempre mantenute con grande spirito di servizio e abnegazione dal personale in turno ma non più differibili nel tempo)».
Da qui l’appello al governatore della Calabria Roberto Occhiuto affinché predisponga ed attivi, agendo sempre nell’alveo del Piano di fabbisogno e del Piano Assunzionale 2024 della “Dulbecco”, «“in primis”, quanto necessario per la stabilizzazione del personale avente titolo e, “in parallelo”, per l’assunzione di personale infermieristico, Oss, operatori tecnici e amministrativi attraverso le graduatorie ancora vigenti senza dimenticare altresì, magari prendendole in considerazione, anche quelle in essere presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro.
In questa direzione, facendo nel caso specifico riferimento ai costi acclarati nel quarto trimestre 2023 dell’Azienda, Maida e Rizzo ritengono che le stabilizzazioni e le relative assunzioni possano avvenire sicuramente in tempi brevissimi.
«Confidiamo molto – concludono i due sindacalisti – nella sempre certa attenzione e nell’operato fattivo dimostrato sin qui dal Governatore verso le problematiche sanitarie e nelle risposte cogenti necessarie e non più procrastinabili verso l’utenza tutta oltre che verso gli operatori sanitari che ancora oggi vivono e lavorano in grosse difficoltà giornaliere».