FALERNA (CZ) – Violenza sessuale su una migrante transgender tunisina di 31 anni all’interno di un Centro d’accoglienza di Falerna.
A compiere lo stupro sarebbe stato un connazionale, che avrebbe approfittato di lei dopo averla indotta a fumare droga.
Secondo quanto riferito ai carabinieri, in tre, erano usciti dalla struttura per fare spese in un supermercato della zona. Al rientro, sono entrati nella sua stanza, poiché suo cugino e il fratello di colui che l’avrebbe violentata si trovavano in cucina a studiare.
I tre consumano le birre. A un certo punto l’aggressore va a prendere delle sigarette confezionate artigianalmente. Lei pensava di fumare tabacco, invece dopo i primi tiri sente forti dolori alla testa e si sdraia sul letto mentre gli altri due continuano a parlare.
Stordita, riesce comunque a sentire che uno dei due migranti invitava l’altro ad andare. Mentre dorme, si sveglia di soprassalto sentendo dolore alle parti intime. Scopre di essere stata spogliata mentre il suo connazionale, che nel frattempo aveva chiuso la porta a chiave ed era rimasto solo con lei, era nudo dalla pancia in giù ed era su di lei. Poi lei oppone resistenza spingendolo con le mani e si mette a urlare.
La transgender ne parla con la sua insegnante di storia che la invita a contattare il numero anti violenza 1522 e, dopo essere stata ascoltata, viene accompagnata dal centro accoglienza all’ospedale di Lamezia Terme dove viene sottoposta a una visita.
Dimessa dall’ospedale, trascorre la notte, insieme a suo cugino, a casa della sua insegnante. Il giorno dopo presenta la denuncia ai carabinieri. Sembra che l’uomo sia stato allontanato dal Centro in cui è accolta la migrante e trasferito presso un’altra struttura.