REGGIO CALABRIA – Un dialogo per definire le basi di un rapporto tra istituzioni pubbliche, da un lato il Comune di Reggio e dall’altro i professionisti che insieme possono risolvere criticità e lavorare alla programmazione.
L’Amministrazione comunale ha aperto le porte della Sala Giunta di palazzo San Giorgio ai rappresentanti degli Ordini professionali della provincia di Reggio. Gli assessori Elisa Zoccali e Paolo Malara, il dirigente del settore Urbanistica Marco Di Donna, il funzionario del settore Alberto Di Mare hanno incontrato Ilario Tassone, presidente Ordine degli Architetti, il presidente Francesco Foti dell’Ordine degli Ingegneri e il suo vice, Domenico Sapia, Antonino Sgro’ presidente dell’Ordine degli Agronomi, il presidente Pasquale Pizzimenti dell’Ordine dei Periti industriali insieme al tesoriere Giuseppe Scrivo, Giuseppe Baronetto, consigliere delegato dell’Ordine dei Geometri.
Già nel 2020, solo tre degli ordini, avevano costituito un Comitato tecnico consultivo per l’Amministrazione comunale, una sorta di supporto tecnico. Una collaborazione che oggi si amplia, abbracciando altri ordini. Una prima riunione che si pone in una relazione di continuità per la velocizzazione dei processi in un perimetro di legittimità collaborativa tra le istituzioni: l’obiettivo comune è fare rete per intervenire in maniera incisiva ed efficace. Se Reggio diventa un Comune virtuoso, che riesce a incanalare le sinergie degli ordini e dare risposte, potrà diventare riferimento ed esempio per tutti gli altri comuni del territorio della Città metropolitana.
I due esponenti dell’Esecutivo, Zoccali e Malara, hanno evidenziato che quella della connessione con gli ordini è una visione ad ampio raggio, nell’ottica di un progetto sperimentale integrato, complementare e messo a sistema che vede la convergenza dei due assessorati. Gli Ordini si faranno portatori della rete che va creata per condividere gli indirizzi interpretativi, per costruire un nuovo modello.
Per gli Amministratori è importante che gli Ordini si siano presentati al tavolo insieme, per rappresentare una sintesi degli obiettivi a cui si lavora. Dunque istituzioni diverse che hanno ambiti comuni: qualità dei progetti, piani della deontologia e correttezza professionale. Il punto di partenza del lavoro sarà il Piano strutturale comunale con la volontà di attuarlo nel migliore dei modi, per produrre un sistema che abbia come risultato la qualità della città.
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