CROTONE – La questione dello smaltimento delle scorie industriali di Crotone arriva in Parlamento. Dietro sollecitazione del comitato aperto “Fuori i veleni. Crotone vuole vivere”, il deputato attivista di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, questa mattina ha presentato un’interpellanza al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin sul tentativo di Eni Rewind, attraverso l’avvio di una nuova Conferenza dei servizi, di far rimuovere il vincolo che la obbliga a portare fuori dalla regione Calabria i rifiuti pericolosi derivanti dalla bonifica del POB Fase 2 così da lasciarli a Crotone.
Bonelli nell’interpellanza chiede al Ministro di opporsi a tale richiesta affinché, «dopo anni di condotta omissiva, si proceda tempestivamente all’attuazione del Piano definito (DM n°7 del 3 marzo 2020) e degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nel Sin Crotone, Cassano e Cerchiara di Calabria».
Nella premessa Bonelli spiega che con decreto ministeriale n. 468 del 2001 «tra i Siti di interesse nazionale (Sin) è stato classificato il Sin di Crotone–Cassano –Cerchiara», (Sin CCC) perimetrato con il decreto ministeriale 26 novembre 2002 e poi sottoposto a nuova perimetrazione con decreto ministeriale 9 novembre 2017».
All’interno dell’area Sin «Eni Rewind è proprietaria di una superficie pari a 71,5 ha, corrispondente agli stabilimenti ex Pertusola, ex Agricoltura e ex Fosfotec, successivamente dismessi. Parte dei residui di lavorazione prodotti dai tre stabilimenti – prosegue Bonelli nell’interpellanza – venivano stoccati nelle aree adiacenti, poste lungo la fascia costiera oggi identificate come “discariche fronte mare” ex Fosfotec ed ex Pertusola».
Nell’ambito del Sin calabrese «le principali contaminazioni rilevate sono da metalli pesanti come arsenico, cadmio, mercurio, piombo, zinco e non, composti inorganici, composti organici di varia natura, ivi inclusi gli alifatici clorati, materie prime di natura chimica e metallurgica, residui di lavorazione ad elevato contenuto di radioattività».
Bonelli ricorda che «con sentenza definitiva del Tribunale di Milano del 24 febbraio 2012, Eni Syndial S.p.A. (oggi Eni Rewind) fu condannata per accertato “danno ambientale” causato dal deposito ed occultamento nel sottosuolo di materiale nocivo derivante dalle scorie delle produzioni industriali.
Il 23 febbraio 2023 è stato presentato il VI° Rapporto “Sentieri” sullo stato di salute della popolazione residente in 46 aree contaminate del Paese, di cui 39 Sin e 7 Sir per un totale di 316 Comuni. Tra i siti oggetto dell’indagine – sottolinea il deputato – figura il Sin Crotone, Cassano, Cerchiara, nel quale i dati mostrano complessivamente un profilo di salute con diverse criticità e dove si rilevano eccessi di rischio per patologie tumorali e renali, per alcune delle quali è comprovato o sospettato un legame eziologico con i contaminanti rilevati nelle matrici ambientali.
Il 24 ottobre 2019 veniva approvato il Progetto operativo di bonifica (POB) Fase 2 che prevedeva da parte di ENI, anche su indicazione del Paur (Provvedimento autorizzatorio unico regionale), l’asporto ed il trasferimento, fuori dalla regione Calabria – sottolinea Bonelli – di tutti i rifiuti della bonifica pericolosi, tra cui Norm e Tenorm con amianto, e successivamente con Decreto Ministeriale n°7 del 3 marzo 2020 veniva approvato il Piano della Bonifica Fase 2».
Nonostante tale accordo «ENI proponeva, in un secondo momento, di lasciare i rifiuti speciali pericolosi nel territorio di Crotone trasferendoli a distanza di pochi chilometri, ovvero in una discarica privata in località Columbra, adiacente a tre zone abitate. Con atto 0006936 del 18 gennaio 2023 il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), indiceva, su richiesta di ENI Rewind, la Conferenza dei Servizi istruttoria, (Sincrona) con il seguente ordine del giorno: presentazione del documento “Discariche fronte mare e aree industriali di pertinenza Eni Rewind S.p.A. Progetto operativo di Bonifica Fase 2 (decreto dirigenziale della Regione Calabria n. 9539 del 2 agosto 2019 e decreto MATTM prot. n. 7 del 3 marzo 2020).
Variante al POB Fase 2 “Realizzazione di una discarica di scopo per rifiuti Tenorm con amianto derivante dalle operazioni di bonifica della discarica ex Fosfotec Farina – Trappeto all’interno del sito Eni Rewind di Crotone”; in data 11 maggio 2023 il MASE comunicava il “provvedimento di conclusione negativa del procedimento”. Una nuova riunione della Conferenza dei Servizi è stata fissata per il giorno 17 giugno 2024.
Con deliberazione n. 269 del 12/03/2024 il Consiglio regionale della Calabria ha approvato il Piano regionale di Gestione dei Rifiuti, al cui paragrafo 32.2 Esclusione dal campo di applicazione dei criteri localizzativi dispone che “Fatte salve le norme sovraordinate, le previsioni relative ai criteri localizzativi non si applicano ai seguenti casi (…) lettera n) “discariche per la messa in sicurezza permanente e impianti di trattamento dei rifiuti realizzati nell’area oggetto di bonifica e destinati alle operazioni di bonifica dei siti contaminati secondo le procedure del titolo V del d.lgs. 152/2006, fermo restando l’obbligo di rimozione degli impianti di trattamento a bonifica conclusa”».
Bonelli teme che «le dette disposizioni potrebbero essere utili ad Eni Rewind al fine di perseguire e raggiungere, dopo anni di condotta omissiva, la revoca dell’impegno di smaltire i detti rifiuti al di fuori del territorio della regione Calabria e di creare nuove discariche di scopo per Tenorm con amianto all’interno del Sin».
Alla luce di quanto evidenziato fin qui Bonelli chiede al ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin «di adottare atti di propria competenza affinché il MASE nella Conferenza dei Servizi del 17/06/2024, si opponga alla richiesta da parte di Eni Rewind di procedere alla revoca dell’impegno gravante sulla stessa di smaltire i rifiuti speciali pericolosi industriali di Crotone fuori dal territorio della regione Calabria e affinché, dopo anni di condotta omissiva, si proceda tempestivamente all’attuazione del Piano definito (DM n°7 del 3 marzo 2020) e degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nel Sin Crotone, Cassano, Cerchiara di Calabria».
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