CATANZARO – «Dopo la firma del recente decreto ministeriale che disciplina il credito d’imposta riservato agli investimenti nelle aree della Zes Sud, si confermano i dubbi che anzitempo avevo espresso in merito ad un sistema che rischia di non dare adeguate risposte alla specificità della realtà economica della Calabria».
Questa la denuncia dell’assessore alle Attività economiche, Antonio Borelli.
Il Piano strategico «tuttora tarda ad arrivare e le modalità di ripartizione del bonus, che premia gli investimenti realizzati o da realizzare nel 2024, da una prima analisi non sembrano essere sufficienti a dare certezza che il territorio possa realmente beneficiarne rispetto ad uno stanziamento di 1,8 miliardi di euro».
Senza scendere troppo nei tecnicismi, «voglio evidenziare che riguardo alla possibilità di accesso al credito d’imposta, riconosciuto in relazione agli investimenti realizzati nella Zes unica Mezzogiorno, non sono agevolabili in alcun modo i progetti di costo inferiore a 200mila euro: una soglia sicuramente poco incentivante rispetto alla struttura e alla tenuta finanziaria delle piccole e medie imprese che compongono in gran parte il nostro tessuto economico».
I dubbi sull’impostazione iniziale della Zes unica permangono, «perché c’è il rischio concreto che un criterio omogeneo, adottato per l’evenienza, si riveli inadeguato nel mettere a terra risorse e investimenti produttivi su territori vicini, ma comunque diversificati economicamente e infrastrutturalmente».
Pur tuttavia, «l’amministrazione comunale su questo campo si è mobilitata fin da tempi non sospetti, la prova era stata la proposta di istituzione di una nuova area Zes a Germaneto, legata alle vocazioni del sapere, ben prima che l’unificazione delle Zone economiche speciali trovasse attuazione nei disegni del Governo».
Con lo stesso spirito costruttivo, «non ci siamo mai fermati nell’opera di interlocuzione con le forze rappresentative delle categorie, condividendo dubbi, proposte e azioni nel tavolo di lavoro portato avanti, in particolare, con l’associazione degli industriali».
Questa vicenda, inoltre, «si intreccia fortemente con l’ipotesi di istituzione della Zona franca urbana, su cui il Comune aveva formulato delle possibili soluzioni in grado di incidere sulla riqualificazione delle attività commerciali e che, oggi, con un tax credit anche a supporto del commercio perde la sua originaria valenza».
Ad ogni modo, «al fianco di chi ha il polso dell’economia di questa regione, si valuteranno le più opportune iniziative a sostegno degli investimenti, auspicando che l’obiettivo della Zes unica, ovvero colmare i divari che separano il Sud dal resto del Paese, possa trovare forma concretamente».
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