CETRARO (Cs) – Il commissario di Noi Moderati Cetraro, Pino Losardo, interviene sul paventato azzeramento dell’esecutivo, di cui in questi giorni si fa un gran parlare e già bocciato dal sindaco Ermanno Cennamo, intervenuto sulla questione, nonostante l’assenza forzata per malattia.
«Non c’è stato un solo anno, negli ultimi tre, che qualcuna delle forze politiche di cui è composta, non abbia invocato l’azzeramento dell’esecutivo per gli scarsi risultati amministrativi conseguiti.
Come è successo qualche mese fa, a proposito delle dimissioni improvvise del presidente del consiglio e della scelta di eleggere, sullo scranno più alto della sala consiliare, un membro dell’opposizione più dura, nonostante si avessero i voti disponibili per un’autonoma elezione interna.
In questi giorni, la situazione politica è così deteriorata all’interno della compagine di governo, che si assiste ad una lotta di tutti contro tutti, mentre ognuna delle forze presenti è impegnata ad aprire tavoli di confronto e varchi, per sé, di future intese con i partiti di minoranza per il prossimo anno, vigilia delle nuove elezioni comunali».
Si sta realizzando, quindi, «un fuggi-fuggi generale dalle attuali postazioni verso lidi sicuramente più ameni, considerando praticamente impossibile tentare nuove avventure elettorali con gli stessi attuali protagonisti.
Intanto – prosegue Losardo – tutte le forze politiche della coalizione, oggi, chiedono a gran voce un immediato azzeramento della giunta e dare vita ad un governo di alto profilo civico e di salute pubblica, o di vaste intese istituzionali o, chissà cos’altro ancora.
Il tutto, ad un anno dalla fine della consiliatura. Sicuramente, di un qualcosa che riesca a sostituire, per intero, la giunta attuale. Tutto questo chiedevano fino ad un giorno fa, però. Ecco, puntuale arrivare l’intervento del sindaco con una delle sue proverbiali pronunce. “Che le cose restino tutte al loro posto”. Questo sembra sia stato il duro ammonimento del sindaco alle sue truppe.
I partiti di questa coalizione, morale della favola, contano meno che zero, di fronte alle prerogative di un sindaco che, tra le tante armi disponibili, ha quella di risolvere qualsiasi contesa, mandando tutti a casa in un battibaleno».
E quindi, «O si mette fine a tutta questa serie infinita di iniziative politiche indette dalle segreterie, o il consiglio verrà sciolto. Eccolo, la minaccia! Non era mai accaduto qualcosa del genere, nella nostra città – sottolinea Losardo – Spento, di netto, il dogma delle libertà democratiche e decisionali appartenente ai partiti. Revocata, d’imperio, la loro ragione sociale e credibilità costituzionale.
Un grosso favore fatto a quelle numerose schiere di populismo che sono, ormai, sempre in agguato nella nostra società attuale. Se non intendono perderci la faccia – incalza Noi Moderati – a tal punto, comunisti, azzurri e gramsciani, dopo essere andati troppo avanti con le loro autonome iniziative, non potranno che decidere se andare a casa con le dimissioni sincrone dei loro rappresentanti istituzionali o, al contrario, piegarsi alle future decisioni del primo cittadino, notoriamente contrario a conclusioni azzeramentistiche ed ecumenistiche.
Chi deciderà le sorti di questo nostro sventurato paese? – si chiede Losardo in conclusione – Il sindaco che ha ordinato di lasciare le cose come stanno, almeno fino al suo ritorno o le tre assemblee di partito che hanno deciso la sostituzione, per intero, dell’esecutivo al più presto possibile, per il bene supremo della città e gli interessi dei cittadini? Vedremo».
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