L'utilizzo dell'autovelox lungo la Statale

ROMA – C’è attesa per l’entrata i vigore del cosiddetto “decreto autovelox”. Dopo le numerose polemiche sulle tante sanzioni elevate dai rilevatori elettronici dell’alta velocità e le gesta di Fleximan, definito il “giustiziere” degli automobilisti, la curiosità sulla nuova normativa è cresciuta di giorno in giorno. Sono ben quattordici anni che si parla di modificare le regole sugli autovelox e sembra che il governo Meloni ci sia riuscito. Ad annunciarlo in Parlamento è stato il ministro dei Trasporti

Il decreto, in ogni caso, non entrerà in vigore immediatamente, ma dopo quindici giorni. A spiegarne il motivo al Corriere della Sera è il comandante della polizia locale di Verona Luigi Altamura.

«Nel testo – dichiara – non è presente la clausola d’immediato vigore». Ciò che è certo, comunque, è che nel decreto si è cercato di rendere meno caotica la normativa che disciplina le modalità di collocazione e di utilizzo degli autovelox.

Tra le modifiche più interessanti dovrebbe esserci quella relativa al posizionamento dei dispositivi elettronici. Dovranno essere piazzati in strada solo se è provata l’impossibilità per i vigili urbani in quel tratto di strada di fermare di persona i mezzi che superano la velocità consentita. Un altro elemento importante riguarda la tipologia di strada. Gli autovelox non si potranno più installare dove il limite “sia inferiore di oltre 20 km/h rispetto a quello massimo generalizzato”.

Che significa ciò in termini pratici? Facendo esempi concreti possiamo dire che nelle strade extraurbane, dove il limite di velocità è fissato a 110 chilometri orari, non si potrà fare rilevamento automatico sotto i 90 km/h, e sulle provinciali dove il limite è a 90, non si potrà abbassare sotto i 70 km/h.

Questo vale anche per gli autovelox già in funzione in questi luoghi che dovranno essere disattivati. In città, inoltre, le nuove norme dovrebbero obbligare gli amministratori a mandare fisicamente sul posto gli agenti della polizia locale se hanno intenzione di far rispettare il limite di 30 km/h, soprattutto nelle vicinanze di scuole e ospedali. I prefetti, poi, saranno chiamati a concedere l’autorizzazione anche per i dispositivi mobili in ogni singolo capoluogo di provincia garantendo un’ulteriore stretta.

Dalle prime indiscrezione sul decreto, però, emerge un nodo fondamentale che ha suscitato in passato molte polemiche. A quanto pare, la nuova norma non affronta il problema dell’omologazione degli autovelox e ciò lascerebbe un vuoto, anche in conseguenza di una recente sentenza della Corte di Cassazione che ha dato ragione a un automobilista multato. La Suprema Corte ha decretato che sono valide le sanzioni comminate solo con dispositivi elettronici omologati (Il Giornale).