PAOLA (Cs) – La consigliera regionale della Calabria, Sabrina Mannarino, avvocato di professione, interviene nuovamente sulla questione dei balneari alla luce della recente presa di posizione del governatore Roberto Occhiuto (https://www.calabriainchieste.it/2024/05/28/il-presidente-occhiuto-in-calabria-no-scarsita-spiagge-possiamo-non-applicare-bolkestein/), conseguente alla delibera con cui il governo regionale ha preso atto che da noi non esiste il presupposto per l’applicazione della Direttiva Bolkestein poiché non sussiste scarsità della risorsa demaniale marittima.
«La Giunta Regionale interviene sulla annosa questione dei balneari facendo chiarezza sull’interpretazione normativa esistente alla luce dell’indirizzo giurisprudenziale amministrativo, supportando i comuni costieri nell’ambito della gestione del demanio marittimo.
La valutazione dell’assenza o meno della scarsità della risorsa viene demandata alle amministrazioni comunali con conseguente possibilità di proroga secondo la legge statale, invitando comunque le stesse ad assegnare nuove concessioni demaniali marittime, afferenti alle aree libere nel rispetto della quota da destinare al pubblico uso ed alla libera balneazione.
La Giunta Regionale della Calabria, presieduta dall’On. Roberto Occhiuto, i cui componenti risultano essere, tra gli altri, gli assessori di Fratelli d’Italia, Giovanni Calabrese e Filippo Pietropaolo, è intervenuta sulla questione dei balneari stante l’imminenza della stagione estiva 2024.
L’intervento reso nell’ambito del dettato costituzionale – ex art.117 Cost. – poggia il suo presupposto sull’orientamento della giurisprudenza amministrativa del Consiglio di Stato, formatasi sul tema delle concessioni demaniali marittime e sulla normativa nazionale ed europea oggi vigente.
In particolare, sul presupposto che la Calabria è una Regione a evidente vocazione turistica, dove il comparto del turismo balneare riveste un’importanza strategica per lo sviluppo di tutto il territorio;
sul riconoscimento, alle aziende turistico-ricreative, dello svolgimento di un servizio equiparabile a quello di pubblica utilità per l’intera collettività, la quale beneficia di servizi primari in spiaggia, si veda l’assistenza ai bagnanti, il servizio ai disabili e le operazioni di salvataggio;
ha dato atto che nella Regione Calabria non esiste il presupposto per l’applicazione della Direttiva Bolkestein poiché non sussiste scarsità della risorsa demaniale marittima.
Conseguentemente, ha demandato alle amministrazioni comunali costiere, competenti ex Lege n.17/2005 in materia di gestione del demanio marittimo, la valutazione attuale in ordine alla sussistenza della scarsità della risorsa con riferimento all’estensione delle aree demaniali riservate ad uso pubblico;
sull’esistenza di aree disponibili sufficienti a permettere lo svolgimento delle prestazioni di servizi a nuovi operatori del comparto;
sull’esistenza di concessioni demaniali assegnate ma decadute in quanto non utilizzate.
Con la stessa delibera la Regione si è impegnata a fornire alle amministrazioni comunali, con finalità di supporto, una chiave interpretativa della normativa e della relativa giurisprudenza amministrativa di primo grado che finora ha creato confusione tra i concessionari, invitando le amministrazioni comunali, in caso di assenza della scarsità delle risorse, a prorogare le concessioni demaniali.
Contestualmente ha invitato le amministrazioni comunali a procedere all’assegnazione di concessioni demaniali marittime afferenti alle aree non ancora assegnate al fine di permettere lo svolgimento delle prestazioni di servizi anche ad operatori economici nuovi e diversi da quelli attualmente protetti dalla proroga ex lege».