Il tribunale di Catanzaro

CATANZARO – Si sono difesi, durante l’interrogatorio di garanzia, negando le ipotesi di accusa contestate G. R., 47 anni, accusato di aver violentato una bimba di undici anni e la sua ex compagna M. G. C., 31 anni.  L’uomo è stato ristretto in carcere, mentre la donna si trova agli arresti domiciliari.

La donna, che ha ripreso con il telefonino gli abusi commessi sulla figlia, dato confermato nelle dichiarazioni rese dalla bimba in sede protetta, ha affermato di aver fatto di tutto per impedire le violenze sulla figlia, tant’è che ha ripreso tutto in un video per inchiodare l’ex convivente e di essere stata minacciata di morte da lui, minacce che si sarebbero concretizzate qualora avesse denunciato i fatti all’autorità giudiziaria.

L’uomo aveva già rilasciato la sua versione dei fatti ai carabinieri quando decise di querelare l’ex compagna riferendo di aver intrapreso una relazione sentimentale con M. G. C. dal mese di ottobre 2020 e che da circa un anno la coppia ha convissuto con la figlia undicenne della donna nata da una precedente relazione.

La decisione di denunciare era nata dal fatto che, a dire del convivente, da circa 20 giorni era stato costretto dalla propria ex compagna ad andar via di casa, nonostante l’abitazione fosse di sua proprietà, indotto a lasciare il proprio bancomat, dove veniva mensilmente accreditato il suo stipendio.

L’indagato ha precisato che questa situazione si era venuta a delineare a seguito del fatto che la donna lo aveva minacciato di forargli le ruote dell’auto, di diffondere un video hard, poi trovato dai carabinieri, con l’ulteriore richiesta di trasferirle con atto di donazione innanzi al notaio la proprietà dei suoi possedimenti.

Il convivente ha riferito di non essere a conoscenza del contenuto del video, né di ricordare cosa potesse essere accaduto, tuttavia non ha escluso del tutto la possibilità di aver avuto un rapporto sessuale con la minore, “benchè in maniera inconsapevole, perché drogato dalla donna o ripreso mentre dormiva”.