Il tribunale di Catanzaro

CROTONE – Il gup distrettuale di Catanzaro ha emesso sentenza assolutoria per quattro imputati e due condanne ai riti abbreviati del processo Krimata relativo a un’associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso e dedita a false fatture e riciclaggio.

Gli assolti sono: Carmine Muto; Andrea Valenti; Maria Nesci; Salvatore Parisi. Condannati a 2 anni di reclusione Giuseppe Cusato e a 1 anno e 4 mesi Francesco Quattromani.

Per quest’ultimo, noto commercialista, i suoi difensori, gli avvocati Francesco Verri e Luigi Villirilli, hanno ottenuto l’esclusione dell’aggravante mafiosa.

Con l’inchiesta che sfociò nell’operazione “Krimata” (ricchezza, dal greco antico), la Procura antimafia di Catanzaro ritenne di aver sgominato una presunta associazione a delinquere che, nata all’ombra della cosca Arena-Nicoscia di Isola Capo Rizzuto, dal 2013 al 2018 avrebbe portato diverse imprese cartiere del settore edile ad emettere fatture false per cinque milioni di euro nei confronti degli allora amministratori delle società Marrelli Hospital, Tecnologica ed Esperia Tv al fine di frodare lo Stato intascando i rimborsi Iva non dovuti.

L’inchiesta, come si ricorderà, partì dalle indagini sui lavori di ristrutturazione dell’ex clinica Villa Giose, l’attuale Marrelli Hospital. Sotto la lente degli inquirenti sono così finite fatture per operazioni inesistenti per cinque milioni relative, tra l’altro, alla costruzione del nuovo edificio per la radioterapia, alla fine sarebbe stata fatta luce su un articolato sistema di frode fiscale, o presunto tale.